Silvio Berlusconi, in un’intervista al Tg1, ha annunciato di voler ritornare a Forza Italia: “Il Pdl resterà come coalizione dei partiti di centrodestra: Forza Italia ne farà parte e temo che sarò ancora chiamato ad essere il “numero 1“” ha affermato. Il Cavaliere ha poi ribadito il sostegno al governo, pur avvertendo che la questione della riforma della giustizia è ancora attuale: “Il sostegno nostro e di tutto il movimento al Governo è pieno, convinto e leale. Le critiche di qualche esponente devono essere intese solo come uno stimolo a fare di più“.
L’ex premier ha poi parlato della sentenza sul caso Ruby, dicendo: “E’ una sentenza grottesca. Si parla di concussione con un concusso che nega di averla subita, di induzione e non c’è indotto” e per arrivare “a quella sentenza si sono chiamati 32 testimoni a favore. Una cosa mai vista”. Sugli altri suoi processi e sul tema giustizia, quindi, la conclusione è la solita: “Si cerca di portare a conclusione la guerra dei vent’anni contro Berlusconi cercando di colpirlo nel suo patrimonio, nell’immagine, nei diritti politici e ora anche nella libertà. Se c’è un settore nel nostro Paese che ha bisogno assolutamente di una profonda riforma è quello della giustizia“.
Berlusconi ha parlato inoltre della vicenda del Lodo Mondadori, il cui processo è iniziato da pochi giorni in Cassazione: “Il danno l’ho subito io perchè per un intervento politico dovetti cedere Repubblica, l’Espresso, 18 giornali e una cartiera e quando fui costretto a sedermi al tavolo e a cedere le testate rimasi al tavolo addolorato mentre De Benedetti si alzò felicissimo e soddisfatto”. Al Cavaliere è prontamente arrivata la replica del portavoce di Carlo De Benedetti, che ha dichiarato: “L’ex presidente del Consiglio ha un’altra volta semplicemente omesso di dire la verità fondamentale e cioè che il controllo del gruppo Mondadori-Espresso fu sottratto alla Cir attraverso la corruzione di un giudice“.
Nel Pdl, l’annuncio del ritorno di Forza Italia è stato accolto con entusiasmo, soprattutto dagli ex- “forzisti”: per Daniele Capezzone, “Forza Italia e la sua leadership rappresentano uno straordinario punto di riferimento per i liberali, i riformatori, i modernizzatori, e per tutti coloro che vogliono opporsi all’oppressione fiscale, all’oppressione burocratica e all’oppressione giudiziaria“. L’ex ministro Altero Matteoli ha commentato: “Non avverso la decisione di Berlusconi e sono certo che insieme al nome sarà capace di ridare al partito i contenuti politici che hanno consentito in questi ultimi 20 anni al centrodestra di essere il punto di riferimento per i moderati“.
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