Rimane sempre centrale nella maggioranza la questione dell'”agibilità politica” di Silvio Berlusconi in seguito alla condanna in Cassazione nel processo Mediaset, e ieri il ministro della Difesa Mario Mauro, di Scelta Civica, ha rilanciato la proposta di un’amnistia generale, della quale beneficierebbe anche l’ex premier. Per Mauro, sarebbe “un’occasione per far germogliare l’armonia” tra le forze di governo, e costituirebbe “l’unica alternativa reale a un confronto immaginato per troppo tempo senza esclusione di colpi. Da una parte e dall’altra“. Già il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, nei giorni scorsi, aveva definito un provvedimento di amnistia “assolutamente auspicabile“, spiegando di essere “favorevole per motivi umanitari, ma anche perchè ci darebbe l’opportunità di mettere in cantiere una riforma complessiva del sistema penitenziario”.
Dal Pdl, in molti hanno accolto favorevolmente la proposta dell’amnistia: per il coordinatore Sandro Bondi, “Se due membri autorevoli del governo affrontano con serietà e lungimiranza il problema dell’amnistia, ciò ha un valore che non può essere eluso, sottovalutato o accantonato da chi ha a cuore le sorti dell’Italia”. Della stessa opinione Fabrizio Cicchitto, per il quale “La proposta dei due ministri è condivisibile. Su questo terreno non si può procedere secondo schematismi ideologici, ma deve prevalere il senso di umanità”. Nel partito, però, prevale la cautela su tale soluzione, perchè si vuole più che altro “capire cosa c’è di concreto“, e si vogliono mantenere in campo altre ipotesi per garantire un “salvacondotto” a Berlusconi. Per Mara Carfagna, ad esempio, “Il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge Severino è la scelta più giusta“.
E, a fine giornata, anche il ministro Lupi ha frenato decisamente sull’amnistia, dicendo: “Non ne abbiamo parlato. Ci sono tante proposte in giro. Non la abbiamo mai presa in considerazione“. Il provvedimento, oltretutto, per essere approvato, dovrebbe ottenere in Parlamento la maggioranza dei due terzi, ma la proposta ha ricevuto il no secco di Pd, Sel e Movimento 5 Stelle. Netto Davide Zoggia, responsabile organizzazione della segreteria del Pd: “Il Pdl insiste nel cercare dal Pd ciò che non può ottenere, perchè è contro la legge. E’ ora di dire basta. E di finirla anche con i continui ripescaggi dell’idea di amnistia per salvare Berlusconi. Sta diventando una storia indecente, oltre che imbarazzante per coloro che avanzano queste proposte“.
Da Sinistra Ecologia e Libertà, il capogruppo Migliore ha affermato: “Se si parla di amnistia si fanno delle selezioni dei reati. Certamente i reati più odiosi, quelli dei colletti bianchi, quelli che hanno prodotto come nel caso di Berlusconi l’accumulazione di ingentissimi fondi noi ovviamente non solo saremmo contrari ma non saremmo disponibili nemmeno ad aprire la discussione“. Maurizio Buccarella, vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato, del Movimento Cinque Stelle, ha attaccato “Basta con queste pantomime. E’ ora che si ristabilisca con forza lo Stato di diritto e l’applicazione delle leggi“. E anche Gianluca Susta, capogruppo al Senato di Scelta Civica, il partito del ministro Mauro, si è detto “decisamente contrario ad altri indulti e amnistie”. Oggi, intanto, si terrà un vertice del Pdl ad Arcore, nel quale probabilmente si deciderà meglio quale linea adottare.