I guai giudiziari di Silvio Berlusconi non si contano più. Da Milano a Napoli, passando per Bari, il nome del presidente del consiglio viene accostato a reati commessi o subiti che mettono in imbarazzo sempre maggiore il governo e che fanno chiedere all’opposizione le dimissioni. Berlusconi, che la procura partenopea vuole ascoltare entro domenica 18 settembre, ha scritto un memoriale per spiegare i passaggi di denaro da lui a Gianpiero Tarantini (già in carcere). Per i pubblici ministeri di Napoli, però, il documento non basta. Occorre che il capo del governo si presenti fisicamente in Procura.
L’avvocato Piero Longo ha detto che Berlusconi si recherà a Napoli per farsi ascoltare dai magistrati solo se potrà essere accompagnato dai suoi legali. I pm, però, hanno più volte ribadito che la presenza dei legali non è necessaria, in quanto il primo ministro viene ascoltato come presunta vittima di un ricatto di Tarantini e non come indagato. Insomma, nessun avvocato dovrà assisterlo durante la testimonianza. Le probabilità che Berlusconi non si rechi a Napoli, a questo punto, sono altissime.