Battuto il governo sul voto contro l’articolo 1 del provvedimento per il disegno di legge sul rendiconto generale dello Stato in esame oggi alla camera. Una brutta batosta, che ha turbato profondamente Berlusconi, presente in aula. Il premier è uscito piuttosto agitato e quasi furibondo per l’assenza di Tremonti e Bossi.
Gianfranco Fini, presidente della Camera ha commentato: “il voto di oggi ha evidenti implicazioni di carattere politico, ma sarà Berlusconi ed i suoi a valutare le conseguenze all’interno della maggioranza”. Immediata la riunione organizzata fra i capigruppo per chiarire la situazione. La seduta, in cui l’opposizione ha lanciato al premier continui inviti a farsi da parte, anche con urla e slogan vari, è stata sospesa dal Presidente della Camera su richiesta della maggioranza.
Bersani, leader del Pd, ha commentato: “questo mostra chiaramente, al di la di ogni valutazione strumentale o politica della situazione, che il governo non è più in grado di provvedere alle sue funzioni obbligatorie. Il governo dimostra di essere coeso solo nelle questioni personali del premier, quando c’è da sbrigare il proprio lavoro il nodo sale al pettine. Come ho ribadito più volte noi siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità per una transizione di unità nazionale, per superare la crisi e fare una nuova legge elettorale, ma se la maggioranza questo non lo vuole accettare che si renda almeno conto che il voto è l’unica soluzione all’impasse.”
6 le assenze nel Pdl, almeno 4 quelle nella Lega, ma a pesare di più sono i macigni rappresentati dal voto contrario di Tremonti e dall’assenza di Bossi. Per quanto riguarda Tremonti il premier ha voluto incontrarlo subito dopo l’uscita dall’aula, mentre Bossi avrebbe una giustificazione: sarebbe bloccato in una traversata oceanica. Colloqui del premier anche con Saverio Romano e Michela Vittoria Brambilla, ma anche con Fabrizio Cicchitto (capogruppo Pdl), Denis Verdini e Silvano Moffa. Ultimo singulto prima di morire o Bypass per ravvivare la maggioranza?