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Barbera è il nuovo direttore della Mostra del cinema di Venezia

Barbera è il nuovo direttore della Mostra del cinema di Venezia

La direzione di Marco Muller è durata ben otto anni, ma la nomina del suo sostituto è arrivata forse con un po’ di ritardo e questo potrebbe provocare dei danni alla Mostra, che rischia di non aggiudicarsi in tempo i titoli più prestigiosi per la kermesse veneziana. Al posto di Muller si avvicinderà Alberto Barbera, che sarebbe stato voluto fortemente da Paolo Baratta, il neo presidente del consiglio di amministrazione della Biennale.

Quattro giorni dopo lo scadere del mandato di Muller è arrivata la decisione di non rinnovare il contratto all’ex direttore, fatto che sembra collocarsi all’interno di una faida interna fra lo stesso Muller e Baratta, che spesso si sono scontrati su più fronti negli ultimi 4 anni, arrivando quindi oggi alla rottura definitiva. Secondo rumors e fonti più accreditate, sarebbe prossima la nomina dell’ex amministratore della Mostra a presidente del Festival di Roma.

La 69° edizione potrebbe risentire di questi ritardi, sono infatti molti i concorrenti della Mostra del cinema di Venezia (come ad esempio Cannes, Telluride e Toronto) che hanno già cominciato ad annunciare i propri titoli, mentre il festival nostrano tarda anche solo a valutare le proprie pellicole. Barbera, che manterrà anche l’incarico di direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, si tratta di un ritorno, aveva infatti già guidato il festival dal 1998 al 2002: “la promessa della riqualificazione logistica del festival, l’introduzione di un mercato e la creazione di attività permanenti” sono i tre obiettivi che il nuovo curatore della Mostra ha preso a cuore e che l’hanno spinto ad accettare l’incarico.

Uno dei punti deboli della Mostra del Cinema di Venezia è sempre stato proprio la mancanza di strutture adeguate, l’Hotel Des Bains non è più disponibile, mentre l’Hotel Excelsior chiuderà per almeno un anno per i dovuti rinnovi. L’ipotesi del Palazzo del Cinema è stata accantonata e difficilmente sarà possibile riprenderne la costruzione, mentre nuovi spazi saranno difficili da reperire fino al 2014.

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