E’ salito, purtroppo, a 427 il numero dei morti in Thailandia provocati da quelle che sono le peggiori inondazioni che da 60 anni a questa parte hanno colpito il paese.
I dati sono stati comunicati stamattina dal Dipartimento nazionale per la Prevenzione dei disastri, che ha anche aggiunto che gli allagamenti colpiscono tuttora 2,1 milioni di abitanti sparsi in 26 province. C’è da dire che gran parte del centro della capitale Bangkok è rimasta all’asciutto dalla massa d’acqua proveniente da nord, mentre la zona periferica della città, abitata da circa 12 milioni di persone, è ancora allagata, sommersa da circa un metro e mezzo d’acqua. Tutto ciò ha provocato un certo risentimento e dispiacere negli abitanti di queste zone, dal momento che le autorità sono state costrette a scegliere quali aree sacrificare, pur di preservare il centro della capitale, che da sola contribuisce per il 41% del P.I.L.
Il primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra rende noto che dalla prossima settimana la situazione dovrebbe progressivamente migliorare, anche se date le notizie contrastanti fornite dalle autorità nelle settimane precedenti, gli abitanti delle zone allagate rimangono comunque in allerta.