La Banca Popolare di Bari ha impugnato le sanzioni comminate dalla Consob e la Corte d’Appello le ha sospese.
Ieri è stata resa nota la decisione della Corte d’Appello di Bari di sospendere il provvedimento con il quale Consob, nei giorni scorsi, ha multato i vertici della Popolare di Bari e l’istituto stesso, in qualità di responsabile amministrativo, per un totale di 1,95 milioni di euro.
La Corte d’Appello ha così accolto, inaudita altra parte, l’impugnazione dell’istituto. Nelle prossime settimane il procedimento andrà avanti con la comparizione delle parti.
La Consob a metà settembre ha approvato due delibere relative a presunte violazioni da parte dell’istituto creditizio e riscontrate nei periodi tra il 2014-16.
Le sanzioni della Consob riguardano responsabilità contestate ai dirigenti della banca, sia in riferimento ad aumenti di capitale del 2014 e 2015, che nell’ambito di operazioni successive. Secondo Consob, nei prospetti per gli aumenti di capitale del 2014 e 2015 ci sarebbero state informazioni incomplete sulla determinazione del prezzo delle azioni, mentre in seguito si sarebbero verificate “carenze procedurali” e “irregolarità comportamentali” nelle fasi di la valutazione dell’adeguatezza di alcuni investimenti rispetto al profilo dei clienti.
La Banca Popolare di Bari ritiene di non aver commesso nessuna irregolarità, tanto da inviare alla Consob proprie memorie difensive, corredate da tutta la documentazione atta a rappresentare la propria posizione.
Tra le tante ‘precisazioni’, la Banca evidenzia: “gli aumenti di capitale 2014 e 2015, finalizzati all’operazione di acquisizione del Gruppo Banca Tercas, sono stati messi a punto a seguito di un costante confronto e interlocuzione con le Autorità di Vigilanza e condotti assumendo tutti i presidi previsti dalla normativa di riferimento, nella necessaria salvaguardia dei diritti di opzione riconosciuti dal codice civile”.
La Banca Popolare di Bari ritiene inoltre di non aver commesso alcuna violazione della normativa di vigilanza, “di aver subito un provvedimento sanzionatorio a fronte di aspetti tecnico/operativi già esaminati in passate ispezioni e noti alla Consob da molti anni e mai oggetto di rilievo”.
Ritenendo le sanzioni della Consob non rispondenti ai comportamenti mantenuti nel tempo e pertanto ingiuste, l’istituto creditizio ha fatto valere le proprie ragioni nelle sedi competenti. La Corte d’Appello ha accolto l’impugnazione dell’istituto e le sanzioni sono state sospese.