Preparata per un intervento chirurgico per cinque volte e mai operata. E’ successo a una bambina di due anni di Venezia, che dall’8 giugno attende di andare sotto i ferri per curare la sua sofferenza, che è una cardiopatia congenita. La bimba si è sottoposta cinque volte alla trafila pre-operatoria fatta da iniezioni, digiuno e enteroclismi, ma non è stata mai operata nell’ospedale di Padova.
Il padre della piccola ha detto al “Mattino” di Padova:
“Siamo partiti con le migliori intenzioni ma appena siamo entrati in ospedale ha avuto inizio l’odissea di nostra figlia. L’intervento e’ stato rinviato prima dal mattino al pomeriggio, poi al giorno successivo. Pensavamo ad un caso, non potevamo nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto di lì a pochi giorni: è stata richiamata il 10 giugno, dimessa l’11. Poi ci hanno richiamato il 14.
Doveva essere operata al mattino: arriviamo e ci dicono che l’intervento e’ stato spostato al pomeriggio la tirano lunga e ci assicurano che sarebbe stata operata il 15. In serata le dicono che con 99 probabilità su 100 sarebbe stata operata il giorno successivo. Si è verificato l’1 per cento di imprevisto: ieri mattina è stata dimessa. L’ospedale si deve rendere conto che abbiamo a che fare con bambini, che soffrono moltissimo il ricovero. Mia figlia ne ha avuti una miriade in una settimana, ad oggi senza un motivo, visto che non e’ stata ancora operata.
E’ ovvio che le urgenze hanno la precedenza, ma come lo spiego a mia figlia che ha subito iniezioni e quant’altro per niente? La mia non e’ una battaglia personale: ci sono molte altre famiglie nella mia stessa condizione. Dicono che l’intervento di mia figlia non e’ urgente, ma sono trascorsi sei mesi dalla diagnosi. Deve diventare un caso grave e quindi urgente per poter entrare in sala operatoria?”