E’ stata un’altra giornata di scontri oggi in Grecia, ad Atene, dove circa centomila persone si sono riversate nella centrale piazza Syntagma per protestare contro le nuove misure di austerità che il governo si appresta a varare e che porterebbero ad ultetiori tagli a stipendi, pensioni e al welfare. La manifestazione era stata indetta dai due maggiori sindacati greci (Gsee e Adey) mentre il paese era paralizzato per il secondo giorno consecutivo dello sciopero generale. Un paio d’ore dopo l’inizio, gruppi di anarchici con il volto coperto hanno attaccato la polizia con lanci di bombe molotov, ai quali gli agenti in tenuta antisommossa hanno risposto con getti d’acqua, proiettili di gomma e gas lacrimogeni.
I disordini, intanto, si estendevano alle vie circostanti, con vetrine rotte e cassonetti incendiati. Un manifestante incappucciato era riuscito a rimuovere per un attimo le ringhiere a protezione del perimetro della Camera che porta al cortile, ma è stato subito fermato dagli agenti. In piazza anche gli striscioni del partito Syriza con la scritta “Distruggete il paese” che sono stati affissi nel cortile del Parlamento; la polizia ha quindi arrestato una ventina di dimostranti. In precedenza si erano uniti alla protesta anche un gruppo di parlamentari degli Indipendenti greci.
Il deputato di Alba dorata Xristos Pappas, in occasione delle dichiarazioni di voto alla Camera, ha accusato il governo in carica di aver preso tangenti dalla tedesca Siemens in occasione delle Olimpiadi del 2004, mentre oggi, ha affermato, “tolgono il sangue a pensionati e dipendenti pubblici”. A manifestare anche i dipendenti della Camera dei deputati, che dovrebbero rientrare nel piano di licenziamenti proposto dalla troika: perciò il deputato del Syriza Lafarizis si è chiesto come potrà funzionare normalmente il parlamento. Il dibattito sulle nuove norme era iniziato in mattinata e si era poi interrotto per una mozione di incostituzionalità presentata da Syria, il partito di sinistra indipendente (all’opposizione) e da quello dei Greci indipendenti (di destra).
Vi è stata quindi una votazione nominale sulla questione e dopo circa tre ore la mozione è stata respinta a maggioranza e il dibattito è ripreso. A conclusione di questo, dovrebbero iniziare le operazioni di voto, previste poco dopo la mezzanotte. Le nuove misure, anche se con una maggioranza risicata, dovrebbero essere approvate. Il pacchetto, che costituisce la nuova finanziaria greca di medio termine, abolisce tutti i bonus extra per dipendenti statali e pensionati, apporta nuovi tagli fino al 25% alle pensioni e nel contempo riduce fino al 27% gli “stipendi speciali” per militari, magistrati e medici, mentre dà il via libera al licenziamento di 2000 statali e all’abolizione della previdenza sociale fornita dallo Stato che sarà sostituita da indennità basate sul reddito.
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