Il sogno americano, nonostante la crisi, nonostante la perdita di ideali e prospettive della società moderna, rimane sempre una speranza a cui appigliarsi per dare una svolta alla propria vita. Per Rita Morelli, 36enne abruzzese sul punto di laurearsi, il sogno è durato 5 anni, poi è stato infranto all’improvviso da una mano crudele che ha brandito una lama con cui ha messo fine alla sua vita prematuramente.
Frequentava l’Hunter College e proveniva da Pescara, viveva nel quartiere di East Harlem e la sua fine è avvenuta proprio la sera del Giorno del Ringraziamento. Secondo la polizia di New York sarebbe la prima italiana ad essere assassinata in città da oltre 20 anni. Le tre pugnalate, due al petto ed una alla gola, le hanno inferto la morte nella prima serata. il New York Police Department sarebbe gia in possesso, secondo quanto riferito da Giorgio Morelli, cugino della vittima, di un identikit, ottenuto con la collaborazione di diversi testimoni ed in particolare della vicina.
Quest’ultima avrebbe visto un brasiliano di nome Carlo parlare con lei meno di un’ora prima dell’orario dell’omicidio: “è stata vista parlare con un ragazzo di nome Carlo da una vicina del secondo piano della sua casa, per ironia della sorte abitava a due passi dal Commissariato e davanti ad una scuola materna. Se è stato lui, con il dna, si verrà a sapere subito, questo almeno mi hanno detto gli agenti di polizia di New York” ha spiegato Giorgio Morelli.
La ragazza era fidanzata da circa un anno con un altro studente di origine messicane, Alfred, mentre la mattina andava a scuola per studiare, la sera lavorava al Caffè Buon Gusto. “Era una gran lavoratrice, sempre con il sorriso sulle labbra” ha detto Giovanni, il manager del locale situato nei pressi dell‘Hunter College. L’autopsia è stata effettuata e dopo che le formalità legali saranno state sbrigate il corpo ritornerà in patria.