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Arriva il Gps per localizzare le bare sottoterra

Arriva il Gps per localizzare le bare sottoterra

L’evoluzione tecnologica  semplifica anche la vita ultraterrena, oltre che quella degli esseri viventi. Il Gps adesso arriva anche nelle bare. L’innovativa idea arriva direttamente da oltreoceano e potrebbe presto essere sviluppata anche in altri paesi per la sua utilità sia pratica che ambientale.

Infatti, negli Stati Uniti ha esordito “iGrave”, da grave che vuol dire tomba. E’ un dispositivo elettronico che serve per localizzare le tombe dei defunti sepolte sottoterra. L’innovativo sistema elettronico è stato testato per primo dal cimitero a sepoltura naturale “The Preservè a Lafayette”, che si trova nell’ Indiana.

Il dispositivo è stato applicato nelle bare che occupano il cimitero, e la sua funzione è quella di trasmettere segnali agli  altri dispositivi che sono in dotazione uno al personale del cimitero, l’altro ai familiari del defunto.

Il chip “iGrave”, anche se dalla definizione può lasciar pensare che sia un “app” scaricabile da Smartphone, è invece un dispositivo elettronico che si basa  sulla navigazione satellitare, il Gps. La sua utilità è particolarmente rilevante per i cimiteri a sepoltura naturale, quelli che si possono definire di 2ultima generazione”, che stanno proliferando soprattutto negli Stati Uniti. Difatti, sono cimiteri in cui la sepoltura della salma è finalizzata alla decomposizione del cadavere sepolto sotto terra, in modo tale che possa riciclarsi in modo naturale. Il chip serve per l’appunto per localizzare le tombe coperte da erba o altro, visto che riesce a trasmettere segnali fino a 2 metri di profondità.

Le bare dei cimiteri a sepoltura naturale sono costituite con materiali biodegradabili, soprattutto un cartone molto spesso. In tale maniera  è possibile accelerare il processo di decomposizione della salma. Infatti, negli Stati Uniti la sepoltura dei morti sta assumendo le proporzioni di un vero e proprio un problema ambientale. Ogni anno, negli oltre 22mila cimiteri presenti sul territorio nazionale, finiscono sottoterra  tonnellate di materiali inquinanti, soprattutto componenti di bare e liquidi usati per mantenere il corpo intatto il più a lungo possibile.

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