Sta ormai terminando lo spoglio dei voti per questa tornata di elezioni amministrative, e a Roma si va profilando un vantaggio abbastanza netto del candidato del centrosinistra Ignazio Marino, dato al 42,6% contro il 30,3% del candidato del centrodestra Gianni Alemanno, mentre Marcello De Vito, del Movimento 5 Stelle, si attesta a solo il 12,4% ed Alfio Marchini al 9,5%. Marino, comunque, dovrà sfidare il sindaco uscente ai ballottaggi fra due settimane, non avendo superato il 50% dei consensi. Colpisce soprattutto il dato dell’astensionismo, dal momento che su scala nazionale ha votato solo il 62,38% degli aventi diritto, e a Roma appena il 52,8%. Un altro dato che emerge in maniera abbastanza significativa è il crollo del Movimento 5 Stelle, che, sia a Roma che su scala nazionale, ha quasi dimezzato i suoi voti rispetto alle elezioni politiche dello scorso febbraio, non arrivando neanche al ballottaggio in nessun comune.
Il centrosinistra, invece, è in vantaggio anche negli altri 15 comuni capoluogo dove si è votato, e in cinque di essi (Massa,Vicenza, Pisa e Sondrio) ha vinto già al primo turno. Si è votato anche per il rinnovo del consiglio regionale in Valle d’Aosta, e qui hanno conquistato più seggi (rispettivamente 13 e 7) l’Union Valdotaine e l‘Union Valdotaine progressiste, mentre il Pdl non è riuscito ad eleggere neanche un consigliere. In vista del ballottaggio romano, Marino si è appellato anche all’elettorato del Movimento 5 Stelle, dicendo: “Molti dei loro temi sono anche nostri, a partire dalla democrazia partecipata. Insieme possiamo cambiare questa città“. Alemanno, invece, non si è dato per vinto, e ha parlato di “partita ancora aperta”, spiegando: “Bisogna portare al voto metà dei romani, bisogna capire il perchè dell’astensionismo soprattutto tra i giovani“.
Sul risultato del M5S, De Vito ha affermato: “C’è stato un calo, ma non drammatico. Non è un risultato così negativo come viene detto”, e ha aggiunto: “Il nostro dato va paragonato al 16,64% delle regionali di febbraio. In Consiglio faremo una bella opposizione. I partiti hanno fatto un grosso investimento economic0 e hanno intercettato i voti. I giornali hanno parlato poco di noi. Marchini col suo 10% ha tolto anche a noi”. Quanto ad eventuali indicazioni di voto per il ballottaggio, ha spiegato inoltre: “Io personalmente non voterò“, ma “non escludo comunque una consultazione on line”.
Sul voto di Roma è intervenuto in tarda serata anche Beppe Grillo: “Il calo per noi era previsto. Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il nostro “crollo”. Lo sconfitto è il sistema dei partiti“. Sul blog dell’ex comico, però, è evidente il malumore di molti “grillini”, che rvolgono critiche al leader, mentre vi è chi ironizza: “Sembra ci sia stata una decrescita felice del M5S”. Alfio Marchini, invece, ha parlato di un risultato “straordinario: un intero popolo si è messo in marcia”, e non ha fatto riferimento ad un eventuale appoggio ai due contendenti al ballottaggio, ma ha spiegato: “Non farò il vice di nessuno ma faremo una grande attenzione ai programmi e ai valori“.