Il libro dello storico Sergio Luzzatto, “Padre Pio”, pubblicato in Italia nel 2007, ha rappresentato un’inchiesta attorno alla figura di un santo onnipresente, ma tuttavia dalla vita non completamente conosciuta. Il monaco è da sempre celebrato dai fedeli come “un nuovo Gesù Cristo”. Il libro inchiesta è tornato nuovamente sotto le luci della ribalta in queste ore.
Per 50 anni, il santo più amato dagli italiani, Padre Pio, ha sopportato i segni delle stimmate sanguinanti, le ferite cioè segno della sofferenza di Cristo sulla croce. I pellegrini accorrevano in massa nella cella del monastero pugliese dove il monaco viveva, e la sua reputazione, la sua fama sono state immortalate per sempre quando fu canonizzato da colui che è ritenuto il Papa più grande di tutti i tempi, Giovanni Paolo II.
Tuttavia, il libro di Luzzatto sembrerebbe accreditare la tesi secondo cui il barbuto Santo avrebbe messo in scena una vera frode.
Santo o Peccatore? Pare che i documenti venuti alla luce suggeriscano che le piaghe di Padre Pio siano state causate dall’acido fenico. Luzzatto ritiene dunque che le stimmate del santo siano state auto inferte dall’acido che, secondo i documenti rinvenuti nelle biblioteche del Vaticano, sarebbero state consegnate al monaco da un farmacista italiano.
Tutto ciò è rinvenibile nel racconto dello storico italiano, tradotto negli Stati Uniti da Metropolitan Books, che si è aggiudicato il Cundill Prize 2011, premio assegnato ogni anno all’opera giudicata di maggior impatto letterario, sociale e accademico. Il premio è stato istituito da Peter Cundill con la McGill University di Montreal. La cerimonia di consegna si e’ svolta a Londra.
Per la prima volta il premio è stato assegnato ad uno scrittore di origine non anglofone. Il libro in inglese si intitola ‘‘Padre Pio: Miracles and Politics in a Secular Age” ed e’ stato tradotto da Frederika Randall. Oltre a narrare la misteriosa vicenda delle stimmate di Padre Pio, il libro-inchiesta rappresenta anche una perfetta parabola su quella che è stata la storia dell’Italia del ‘900.