Il pendolare ha già di per se una vita difficile. Già dalla prima mattina deve vedersela con treni, autobus, deltaplani e qualsiasi mezzo sia buono per arrivare dopo affollamenti e trambusti a lavoro. Poi c’è il lavoro con tutte le sue problematiche e poi… di nuovo viaggio fino a casa. Ce n’è per stancare e snervare chiunque insomma. Gli esperti sostengono che sono loro, i pendolari, ad essere i più colpiti da stress ed insonnia… bella scoperta davvero!
Insomma, un meccanismo vizioso, che lo studio dell‘Università di Lund, in Svezia, ha preso in esame studiando i 21000 lavoratori pubblici fra i 18 ed i 65 anni di età. Lo studio ha messo in luce un risultato impietoso cioè: chi è costretto a viaggiare sui mezzi pubblici ha un livello di stress e di disturbi del sonno superiore a tutte le altre categorie di lavoratori e fa ricorso a più assenze per malattia e farmaci specifici per questi disturbi.
Lo studio è stato pubblicto su Bmc Public Health e dimostra che essere pendolari non solo è uno dei fattori per questi disturbi, ma è anzi un fattore che provoca un problema a spirale. Infatti è sia causa dell’insonnia e dello stress, ma ne diventa poi influenzato a sua volta provocando un meccanismo che fa cadere la produttività. Perché è per questo che lo studio è stato finanziato, per verificare gli effetti del pendolarismo sulla produttività ed eventualmente trovare soluzioni al problema.
Una ricerca insomma per identificare i problemi per qualità della vita dei lavoratori e trovare delle soluzioni che soddisfino sia le necessita dell’economia, che pretende tempi e ritmi sempre più inumani (e che certo non si fa il problema di dove abita e come arriva una persona sul posto di lavoro). Beh, verrebbe da dire ai ricercatori svedesi che la soluzione è far fare ai dipendenti stressati qualche ora di sonno, magari fornendogli qualche pecorella per contare mentre si addormentano!