Sta facendo discutore moltissimo il nuovo spot del formaggio più famoso al mondo il Parmigiano Reggiano. Nello spot appare Stefano Fresi che spiega come funziona la produzione di questo noto formaggio. Ma cosa ha innescato la polemica sui social? L’antagonista Renatino. Chi è Renatino? Renatino viene presentato ai ragazzi che seguono la spiegazione, dopo aver elencato gli ingredienti del formaggio, come l’additivo principale e più importante per che permette al formaggio di essere così rinomato. Renatino seppur sembra il nome di un ragazzino, è un uomo adulto che viene presentato come gran lavoratore, forse pure troppo. Si indica infatti che lavora in azienda dall’età di 18 anni ed in piena età adulta instancabilmente, per 365 giorni all’anno, lavora il Parmigiano. Da qui si è innescata la polemica.
https://youtu.be/PeUHImm4itA
Sui social si parla di un reprorevole sfruttamento del lavoro, che viene esaltato addirittura da complimenti fuoriluogo e forzati dei ragazzi presenti nello spot “sei un grande Renatino” perché ti sacrifichi per farci mangiare il formaggio che noi degustiamo mentre cazzeggiamo nella natura, scena successiva che si vede poi nello spot quando ancor più ridicolmente viene menzionato Renatino, come un ricordo legato al formaggio. La scena più minatoria di questo spot però avviene quando i ragazzi chiedono a Renatino, meravigliati “Ma tu davvero lavori 365 giorni all’anno? E sei Felice” il sì successivo di Renatino non è proprio convincente dal tono con cui viene detto e dalla sua espressione. Vorrei ben vedere chi è davvero felice di lavorare tutto l’anno mentre gli altri stanno belli spaparanzati a godersi la natura.
Ora sappiamo magari che adesso questo spot è finto, creato ad arte e che magari Renatino è un attore sfruttato in altra maniera, ma sappiamo pure che realtà del genere purtroppo nel nostro Paese esistono eccome. Un vero schiaffo a quella categoria di lavoratori costretti a fare lavori dove magari il periodo di riposo dura appena una settimana in tutto l’anno. Con datori di lavoro che gli manca solo la frusta e siamo apposto. Qualcuno come il sole24ore ha provato a giustificare la cosa definendo errato il linguaggio cinematografico, ma non è proprio la cosa migliore da fare perché questa problematica ESISTE a prescindere da questo spot. Non ci serviva proprio l’ennesima pubblicità finta che esalta il sacrificio sul lavoro e fa passare lo sfruttamento come felicità, anche se Renatino o recita male o davvero non è che sembra convinto di essere davvero contento. Massì diamo altri motivi agli sfruttatori per dire “hai visto a Renatino come lavora?!”