Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Cosa dice la normativa sui dispositivi di protezione individuale

Cosa dice la normativa sui dispositivi di protezione individuale

La normativa italiana, ed europea, che riguarda i DPI ossia i dispositivi di protezione individuali, regolamenta più argomenti correlati all’utilizzo e alla produzione di questi particolari strumenti utili alla sicurezza sul lavoro. Per chi non lo sapesse i DPI sono tutti quegli indumenti professionali, gli strumenti o le attrezzature che a vario titolo devono essere indossate dal lavoratore nello svolgimento dei compiti che competono alle sue mansioni. Alcuni di questi dispositivi devono essere costantemente indossati dal lavoratore, altri invece devono essere presenti e utilizzati secondo i casi.

La normativa che riguarda la produzione
Finalmente i regolamenti delle diverse nazioni sono stati unificati a livello europeo, in modo da avere a disposizione indicazioni che abbiano valore generale circa gli abiti da lavoro e le protezioni da indossare. Stiamo parlando delle specifiche norme che riguardano i requisiti minimi dei dispositivi di protezione individuale per poter essere etichettati e venduti come tali. Le caratteristiche del singolo dispositivo riguardano diversi fattori, tra cui l’ergonomia e la solidità del prodotto, così come la facilità ad indossarlo e il comfort per il lavoratore. Per poter essere usati in modo corretto è obbligatorio per il produttore fornire apposite note informative d’uso, da allegare ad ogni dispositivo con certificazione europea di conformità.

La normativa che riguarda l’utilizzo dei DPI
Come dicevamo le norme europee che riguardano i dispositivi di protezione individuali trattano anche la questione che riguarda quando e come utilizzare tali oggetti. Le norme identificano tre categorie di DPI a seconda del rischio che il lavoratore corre nel corso della sua giornata lavorativa. Si definiscono quindi DPI di Prima categoria i dispositivi necessari alla protezione di lavoratori esposti ad un rischio minimo; fanno parte della Seconda categoria tutti i dispositivi che non rientrano nella prima; la Terza categoria comprende i DPI utilizzati da chi rischia ogni giorno la morte o lesioni di una certa gravità.

Le norme sui DPI devono essere osservate nel determinare il giusto abbigliamento da lavoro, in modo da garantire la sicurezza del lavoratore durante lo svolgimento delle proprie mansioni.

Gli indumenti professionali sono una prerogativa essenziale in tema di sicurezza sul lavoro, in quanto molte mansioni possono essere svolte senza incorrere in rischi per la propria salute, grazie all’ausilio di imbracature di sicurezza, caschi e elmetti, scarpe antinfortunistiche o particolari guanti da lavoro.

Chi decide quali DPI siano necessari per ogni lavoratore
La normativa europea prevede che sia lo stesso datore di lavoro colui che si prende la responsabilità di indicare ai propri dipendenti quali siano i dispositivi e il materiale antinfortunistico da indossare caso per caso; se necessario costui dovrà anche provvedere affinché i suoi dipendenti possano seguire dei corsi di aggiornamento per l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione, oltre ad acquistare e fornire gli stessi ad ogni suo dipendente. Il datore di lavoro dovrà quindi svolgere in prima persona un’analisi che riguarda i rischi in cui i suoi dipendenti possono incorrere.

Il datore di lavoro deve effettuare un’attenta analisi sulla rischiosità dei compiti svolti dai lavoratori, e sulle percentuali di esposizione al rischio e fornire al lavoratore gli strumenti idonei ad annullare tale rischio, mentre il lavoratore ha l’obbligo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale forniti.

Lascia un commento