E’ l’Ump, il partito dell’ex presidente Nicholas Sarkozy, alleato con i centristi dell’UDI, a vincere, secondo le prime proiezioni, le elezioni amministrative in Francia, con una percentuale intorno al 31 per cento dei voti, mentre il Partito Socialista del presidente Francois Hollande e del premier Manuel Valls perde diversi punti, attestandosi al terzo posto, con il 19,9 per cento, e finendo dietro al Front Nazional di Marine Le Pen, che puntava a imporsi come primo partito ma invece non sfonda, fermandosi al 24,7 per cento.
Nonostante ciò, però, il partito della Le Pen ha guadagnato quasi dieci punti dalle elezioni amministrative del 2011, quando arrivò al 15%, e ha conquistato alcuni posti nei consigli di dipartimento, mentre prima non era radicato sul territorio, perciò lei parla di “exploit” e rivendica: “Siamo il primo partito di Francia perché l’Ump è alleato con l’Udi. Il voto massiccio per il Front Nazional, che si radica elezione dopo elezione, mostra che i francesi vogliono ritrovare la libertà. Il risultato di questa sera è la più bella delle risposte al sistema”. La Le Pen ha inoltre chiesto le dimissioni del premier socialista Manuel Valls, “sfiduciato” da questa tornata elettorale.
Nella sede del Front Nazional c’era anche il padre della leader, nonché presidente onorario del partito, Jean-Marie Le Pen, che ha riconosciuto che la sua formazione politica, che contribuì a formare negli anni Settanta, non è più il primo partito di Francia, ma ha aggiunto che ciò non vuol dire nulla, perché quello che conta è la “progressione dei risultati“. Valls, invece, dopo la diffusione degli exit poll, ha sottolineato: “Stasera l’estrema destra non è il primo partito in Francia. Stasera, i partiti della Repubblica hanno tenuto“, e ha aggiunto di essersi “impegnato personalmente per questo risultato“. In vista del ballottaggio del 29 marzo, Valls ha inoltre invitato gli elettori a “sbarrare la strada” al Front Nazional, ma non ha parlato del terreno perso, soprattutto a livello locale, dalla sinistra al governo.
Il vincitore di queste elezioni, l’ex presidente Nicholas Sarkozy, ha invece annunciato che per il ballottaggio di domenica prossima non si costituirà il “fronte repubblicano”, ossia le alleanze con il Ps in funzione “anti Le Pen“, ma con il Front Nazional “non ci saranno accordi né locali né nazionali”. Sarkozy punta ora ad invertire la proporzione del numero di province amministrate da destra e sinistra, ad ora rispettivamente il 40 e il 60 per cento: secondo la società Opinionway, la destra dovrebbe arrivare a controllare 71 province contro solamente 19 che rimarrebbero alla sinistra. Soddisfatto per il risultato odierno, l’ex presidente ha inoltre confermato di puntare alle presidenziali del 2017, spiegando che “l’alternanza si è ormai messa in moto, nulla la fermerà“.