Finalmente? Non del tutto vero. La nascita di un nuovo governo in Belgio potrebbe non essere una buona notizia per il paese, infatti durante questi mesi era stato uno dei più stabili, economicamente parlando, e addirittura fra quelli definiti da alcune agenzie di rating “immuni” alla crisi.
In verità non si è proprio formato un governo, ma si è raggiunta una vasta intesa fra ben 8 formazioni parlamentari, guidate dal socialista Elio Di Rupo, che hanno approvato una decisiva serie di riforme, le quali spianano la strada alla formazione di un governo. Gli ostacoli istituzionali avevano paralizzato il Belgio, politicamente parlando, e lo avevano costretto ad un governo tecnico di mala voglia.
Ad essere scontenti della situazione erano però solo i politici stessi, impantanati nelle loro controversie, mentre il Belgio andava avanti benissimo con un governo che si occupava solo delle questioni ordinarie con ampie maggioranze dettate dalla necessità. Preoccupati ed ironici i giornali che titolano spesso su come tutte le belle cose devono purtroppo finire, ma le agenzie di rating non sono dello stesso parere, migliora la loro valutazione del Belgio, come era stato per la Spagna in periodo di elezioni. Tremonti spiegò questo fenomeno ai giornalisti dicendo che il cambiamento di una situazione negativa od in stallo aumenta la fiducia dei mercati in caso di elezione e quindi di possibili cambiamenti.
Il Partito liberale francofono ha espresso, tramite Charles Michel, come questa sia la riforma istituzionale del suo paese, sesta cronologicamente parlando, “più importante dalla seconda guerra mondiale”. C’è da credergli, chissà se i belgi riusciranno a far meglio del precedente governo operativo, ma se tutto dovesse andare storto hanno la soluzione già pronta… basta tornare al governo tecnico!