E’ di 16 vittime e oltre duemila sfollati, più un disperso, il bilancio della tragedia in Sardegna a seguito del passaggio del ciclone Cleopatra, lunedì scorso. Le principali devastazioni e i principali allagamenti si sono verificate soprattutto in Gallura, nel Nuorese, nell’Oristanese e in Ogliastra. Solo ad Olbia sarebbero morte 13 persone, di cui tre nel crollo di un ponte sulla strada per Tempio Pausania, mentre ad Arzachena i membri di una famiglia di origine brasiliana sono morti nel seminterrato sommerso dall’acqua. Questa mattina nella cattedrale di Tempio si sono svolte le esequie di tre vittime,quelle decedute nel crollo del ponte sulla strada tra Olbia e Tempio, mentre alle 15.30 a Olbia il vescovo Giovanni Sanguineti celebrerà i funerali di altre sei vittime.
I vigili del fuoco hanno lavorato durante la notte per assistere la popolazione e per prosciugare l’acqua che si è riversata in garage e scantinati. L’organizzazione dei soccorsi è resa più difficile dal fatto che in molte zone ancora manca l’energia elettrica e le linee telefoniche sono ancora interrotte. Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, in audizione d’urgenza alla Camera, ha riferito i primi dati provvisori: “Sono circa 2700 le persone fuori casa ospitate in strutture o da parenti. Le province più colpite sono quelle di Nuoro e Oristano. I valori delle precipitazioni sono da associarsi a valori plurisecolari: in poche ore si sono registrati oltre 450 millimetri di pioggia“. In ventiquattr’ore, sarebbe caduta la stessa quantità di pioggia che si registra normalmente in sei mesi, ma intanto si discute sul fatto che si potesse prevedere la portata del ciclone.
Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha affermato infatti: “Basta con le polemiche pretestuose. La Protezione Civile ha diffuso l’allerta meteo 12 ore prima delle precipitazioni e lo ha trasmesso alle prefetture e alla regione, che a sua volta deve allertare i comuni. Chiedete a questi enti cosa hanno fatto”. Anche il ministro Orlando, riferendo alla Camera, ha spiegato che in Sardegna era stata segnalata una forte criticità che avrebbe potuto avere come conseguenza delle vittime. Il premier Enrico Letta, ieri, si è recato per una visita lampo a Olbia, e ha dichiarato: “Lo Stato c’è e sta facendo il massimo. Sono arrivato qui anche per incoraggiare il lavoro delle forze dell’ordine e delle organizzazioni di soccorso. E’ stato un evento straordinario, voglio esprimere alla comunità tutta la vicinanza dello Stato”.
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha stanziato venti milioni di euro, mentre la Giunta regionale altri cinque milioni, e il premier ha promesso l’esclusione dal patto di stabilità per i comuni colpiti. Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio scrivendo su twitter: “Profondamente commosso dall’immane tragedia che ha colpito la Sardegna, chiedo a tutti di pregare per le vittime, specialmente per i bambini”. La Protezione Civile regionale ha emesso una nuova allerta meteo, parlando di un’elevata criticità per rischio idrogeologico nel Campidano, Gallura, Iglesiente e nei bacini Flumendosa Flumineddu, Montevecchio Pischilappiu e Tirso, e di una criticità moderata nel Logudoro.