Il premier incaricato Enrico Letta dovrebbe sciogliere la riserva domani e giurare già in giornata. Letta ha avuto oggi un lungo colloquio di oltre due ore con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso del quale ha riferito al Capo dello Stato circa l’esito delle consultazioni di ieri, e poi ha incontrato il premier uscente Mario Monti. Il premier incaricato sta tenendo contatti con tutte le forze politiche, e starebbe lavorando alla squadra di governo, che dovrebbe essere composta da un mix di politici giovani e personalità esterne competenti. Già lunedì potrebbe esserci la richiesta di fiducia alle Camere, e Letta starebbe già preparando il discorso, che dovrebbe comprendere due parti, una politica e l’altra programmatica.
Il leader del Pdl Silvio Berlusconi, questa mattina, si è mostrato ottimista, ha detto che “le cose procedono bene”, e “da parte del presidente incaricato c’è stato un atteggiamento molto positivo” e ha spiegato che non ha intenzione di entrare nel governo: “Ho sentito che da parte del presidente della Repubblica c’è l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto voglia di entrare lì”. Letta, adesso, dovrà sciogliere il difficile nodo della formazione del governo, sul quale pesano i veti incrociati delle varie forze politiche, come quello del segretario leghista Roberto Maroni, che su twitter ha ammonito: “Amato e Monti dentro il “nuovo” governo? Il giovane Letta non deve fare questo grossolano errore”.
Non è escluso, però, che la Lega possa votare la fiducia al nuovo governo, dato che Maroni ha convocato per domenica mattina una riunione straordinaria della segreteria politica del partito per decidere la posizione in merito. Dal Pd, Matteo Renzi ha definito ” un’ottima soluzione” la “scelta di indicare Enrico Letta“, e sulla linea del partito ha affermato: “Invito tutti i parlamentari del Pd ad ascoltare quello che Lettà dirà” quando chiederà la fiducia alle Camere, adesso “è prematuro mettersi a dire “non lo voto comunque” e rispondere “io ti butto fuori”, intanto facciamo il governo. Alla fine, penso che la stragrande maggioranza dei parlamentari Pd lo voterà“.
Fra i democratici, però, sarebbero diversi i “dissidenti” disposti a sfidare l’espulsione per non votare la fiducia al governo, come Gozi, Puppato e Civati, per il quale sarebbero una cinquantina i parlamentari “a disagio, quelli che invece si manifesteranno sono la metà”. Ancora più duro il leader del M5S Beppe Grillo, che all’invito di Letta ai suoi parlamentari a “scongelarsi” e a collaborare sulle riforme istituzionali, ha replicato: “Con questi qui non ci mescoleremo mai“, e ha definito il governo che si sta formando “un‘ammucchiata degna del miglior bunga-bunga”.