E’ Franco Marini, 80 anni, ex segretario Cisl ed ex presidente del Senato, il candidato per il Quirinale su cui convergono Pd, Pdl e Scelta Civica, ma che sta anche dividendo il centrosinistra. Il leader di Sel Nichi Vendola ha annunciato la contrarietà del partito alla candidatura di Marini: “Così finisce il centrosinistra. Discuteremo se votare Rodotà”. L’ex garante della privacy è infatti il candidato per il quale voterà il Movimento 5 Stelle, dopo la rinuncia di Milena Gabanelli e Gino Strada. Per il sindaco di Firenze Matteo Renzi, l’elezione dell’ex presidente del Senato costituirebbe “un dispetto al Paese“.
In serata, ospite de “Le Invasioni Barbariche”, Renzi ha rincarato: “Rodotà è meglio di Marini, ma ce ne sono tanti meglio, anche fra i nomi del centrodestra. Berlusconi e Bersani si sono messi d’accordo sul nome, anzi Bersani l’ha fatto scegliere a Berlusconi, ho visto che è andata così. Ognuno fa come crede, ma secondo me servirebbe uno scatto d’orgoglio da parte del Pd. A mio giudizio quella di oggi è una scelta politicista”. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha prima annunciato, nel pomeriggio, una sorpresa “che sarà gradita a tutti“, poi, in serata, durante la riunione dei gruppi parlamentari al teatro Capranica di Roma, ha ufficializzato la candidatura di Marini, spiegando che “è il nome su cui ci sono più convergenze“.
Dopo diversi interventi critici, l’assemblea dei grandi elettori si è conclusa con 222 voti favorevoli, 90 contrari e 30 astenuti. I rappresentanti di Sel hanno abbandonato l’assemblea prima del voto, mentre fuori del teatro Capranica alcuni sostenitori del Pd protestavano gridando “Non vi votiamo più, non vi votiamo più” o “non lo fate, non lo fate”, e qualcuno aveva un foglio con su scritto “se non votate Rodotà, non vi votiamo più”. Anche gli esponenti della corrente dei “giovani turchi” del Pd non hanno nascosto la loro delusione, così come il candidato sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha scritto su twitter: “Non credo Marini possa rappresentare l’Italia di oggi e di domani”.
Dello stesso parere l’europarlamentare Debora Serracchiani, per la quale l’accordo su Marini “è una scelta gravissima“. Alla riunione dei gruppi del Pdl, invece, Berlusconi ha spiegato ai suoi: “Il candidato è Marini, una persona che viene dal popolo, positiva e seria. Marini non è persona di centrodestra, ma ha sempre dimostrato di essere sopra le parti. Per noi non è una sconfitta“. Il Cavaliere li ha però avvertiti: “Non è detto che vada bene al primo voto. La Lega voterà Marini, ma Renzi dice di no. Votare compatti e non far mancare nemmeno un voto. Questa è la soluzione migliore”. In realtà, i leghisti dovrebbero votare Manuela Dal Lago, ma vi è ancora la possibilità che convergano su Marini.