Beppe Grillo torna a far parlare di sè, e, dopo le “parlamentarie“ che si svolte all’interno del Movimento Cinque Stelle per l’elezione dei candidati al Parlamento, attacca senza mezzi termini i dissidenti e chi lo aveva criticato per il funzionamento di queste elezioni interne. Il comico ha quindi scritto sul suo blog:
“Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finchè la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto allora prende e va fuori dalle palle”.
Grillo difende inoltre le “parlamentarie“, spiegando che con queste votazioni si potranno avere molte più donne in Parlamento, che si possono conoscere i candidati al Parlamento 3 mesi prima delle elezioni politiche vere e proprie, e che è stato possibile realizzare tutto ciò senza spendere un euro. Quest’ultimo “diktat” di Grillo, però, ha spiazzato anche molti dei suoi stessi sostenitori, anche se la maggioranza resta ancora dalla sua parte. Lui, da parte sua, si difende dall’accusa di essere antidemocratico sostenendo che i parlamentari degli altri partiti “vengono scelti solo da 5 segretari“.
Tra i critici, alcuni accusano il comico genovese di aver copiato il “discorso del bivacco”, quello con il quale Mussolini, il 16 novembre 1922, si insediò al governò dopo la marcia su Roma. Qualcun altro lo definisce il “nostro duce”. I commenti più duri arrivano dall’Emilia-Romagna, la regione dei “dissidenti” Salsi e Favia. Quest’ultimo in proposito delle recenti esternazioni di Grillo ha affermato: “Nessuno obbliga nessuno a rimanere nel Movimento. Chi non condivide questi pochi e semplici principi può andare altrove.” Allo stesso tempo, però, ha aggiunto, “La chiusura su stessi funziona nel breve periodo, ma alla lunga genera mostri”.
Critiche a Grillo sono venute anche dal Pd, dove il segretario Pierluigi Bersani ha definito ironicamente “fantastico” il suo metodo democratico. Ironico anche il commento del segretario democratico di Bologna, Raffaele Donini, per il quale quanto detto oggi dal comico genovese è senz’altro “un incoraggiante contributo alla serenità interna al movimento ed un buon inizio di democrazia, non c’è che dire”.
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