“È il mio grembo!” “No, è il mio grembo!” I fratelli, a quanto pare, non sono mai troppo giovani per essere rivali; questo almeno è quello che emerge da un video tratto da una nuova risonanza magnetica di una chiarezza a dir poco spettacolare. L’alta tecnologia del monitor, soprannominato il “cinematografico MRI”, consente ai medici di vedere, più in dettaglio, quando i gemelli si contendono lo spazio all’interno dell’utero, secondo quanto riferito dalla dottoressa Marisa Taylor-Clarke dell‘Imperial College’s Robert Steiner MR Unit di Londra all’agenzia di stampa Reuters.
Mentre la nuova risonanza magnetica fornisce filmati incredibili, ha anche un’importante applicazione a livello diagnostico. I medici possono utilizzarla, infatti, per diagnosticare come i feti sono influenzati dalla Sindrome di trasfusione tra gemelli (TTTS) – una condizione pericolosa in cui un gemello identico riceve troppo sangue dall’altro gemello, eccedendo il suo sistema vascolare e causando una possibile morte per collasso cardiaco. Essa può verificarsi in qualsiasi momento durante la gravidanza. Mentre un normale ultrasuoni può essere in grado di rilevare la TTTS, non è però in grado di rivelarne l’impatto.
I progressi della tecnologia hanno permesso a medici, genitori e ricercatori di ottenere un sguardo da vicino al feto nel grembo materno. Nel mese di novembre, Reuters ha riferito che i ricercatori britannici hanno dichiarato di essere in grado di distinguere uno sbadiglio da un’apertura della bocca non corrispondente ad uno sbadiglio attraverso lo studio di riprese video 4D.
Anche se era già noto che i feti potrebbero singhiozzare, la possibilità di fare uno sbadiglio era sempre stato un punto di contesa tra gli scienziati, alcuni dei quali sostenevano che i feti semplicemente potessero solo aprire la bocca. Tuttavia, come Nadja Reissland del dipartimento di Psicologia dell‘università di Durham ha osservato, al momento, i feti non sbadigliano perché sono stanchi. “La frequenza di sbadigli nel grembo materno può essere legata alla maturazione del cervello all’inizio della gestazione” ha riferito la scienziata.