Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha annunciato che nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo si farà portatore di un’istanza a Monti per l‘esenzione dell’Imu per le scuole paritarie, comprese quelle cattoliche. “Mi farò portatore positivo con il presidente Mario Monti di questa richiesta” ha affermato il ministro, rispondendo alla deputata Luisa Santolini dell’Udc, che aveva affermato che “l’Imu è un problema molto grosso e le scuole paritarie fanno risparmiare ogni anno allo Stato sei miliardi di euro” e per questo aveva chiesto che le scuole paritarie venissero esonerate dal pagamento dell’Imu.
Oltre alla deputata dell’Udc, un appello in tal senso era venuto anche dal presidente di Agesc (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), Roberto Gontero, che aveva affermato: “Già attualmente le rette non coprono per intero i costi di esercizio delle scuole non statali, che, se fossero sottoposte all’Imu, sarebbero costrette a chiudere o a aumentare i corrispettivi in misura non più sostenibile dalle famiglie”. Intanto il Ministero dell’Economia ha reso noto in un comunicato che il termine per la presentazione della dichiarazione Imu relativa al 2012, inizialmente fissato al 30 novembre, è slittato al 4 febbraio. Il pagamento della tassa rimane però invariato al 17 dicembre 2012.
Nel frattempo la delega fiscale del governo Monti è praticamente decaduta, dal momento che ieri il Senato ha detto sì al ritorno al provvedimento in commissione Finanze. Il tempo di approvare la delega prima dello scioglimento appare veramente risicato, dal momento che ora a Palazzo Madama bisogna approvare la legge di stabilità, poi l’ultimo decreto sviluppo, e a quel punto sarà Natale e, dopo le vacanze, nel giro di pochi giorni, arriverà il decreto del presidente della Repubblica per le elezioni. Lo stop alla delega fiscale è arrivato dopo che dopo su una “questione pregiudiziale” posta dalla Lega si è creata una maggioranza formata da Lega, Idv e parte del Pdl.
Poco dopo il voto la conferenza dei capigruppo, con l’accordo di Pd e Pdl, ha deciso per il rinvio del provvedimento. Se dovesse saltare la delega fiscale, le misure previste che però non verranno mai approvate sono diverse e non irrilevanti. Tra queste, la riforma del catasto, che dovrà aggiornare i valori degli immobili a quelli reali, il contrasto degli interessi con la possibilità di detrarre dalla denuncia dei redditi gli scontrini, la revisione delle agevolazioni fiscali, il tutoraggio delle imprese, l’esclusione della nuova Iri per i professionisti, il nuovo statuto dei contribuenti, la semplificazione per le imprese e i cittadini.
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