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Assurda intolleranza verso la colonia felina di Paratico

Assurda intolleranza verso la colonia felina di Paratico

La colonia felina di Paratico, vicino Brescia, non è né ben accetta né rispettata da molti del luogo. E questo nonostante si tratti di una colonia riconosciuta dalla Asl e accudita dai volontari Oipa di Brescia: insomma, è tutto in regola, fuorché il fatto che sembra che questi gatti proprio non ‘stiano bene’ a tanti.

Già la scorsa estate, agli inizi di agosto, delle ruspe hanno distrutto il gattile in cui i mici si trovavano per fare spazio ad una strada comunale. Un gattino in tutto ciò morì, alcuni sono scomparsi, altri ancora sono stati spostati. Ma nemmeno tre mesi dopo i piccoli vengono di nuovo sfrattati e trasferiti a Sarnico, proprio perché minacciati continuamente dagli abitanti del luogo che si lamentavano che i gatti sporcassero l’acqua delle fonti vicine. Il tutto considerando che si tratta di una zona in cui in quell’acqua possono bere anche topi, volpi, cinghiali o faine. Insomma, sembra si tratti proprio di un caso di palese intolleranza, considerando che i volontari si sono visti minacciare anche le maniere forti.

Simona Duci, responsabile Oipa di Brescia, racconta:

Una colonia, nello specifico, è un insieme di gatti selvatici che creano una loro società, una colonia appunto, e si aiutano tra loro. Quando catturano una preda la portano al nido, il gatto è un animale sociale, preferisce le zone poco frequentate, dove ci sono molti nascondigli, esce volentieri di notte, preferisce non farsi vedere dagli uomini.

Ci avevano proposto tre diverse locazioni, di cui una davanti a una strada provinciale e un’altra invece lontana chilometri e chilometri dalla civiltà. Per questioni pratiche e di sicurezza abbiamo dovuto scegliere quello dietro le fontanelle. Lì si trova una fonte dove si può prendere acqua potabile, e parecchie persone ne usufruiscono. Il Comune ha provveduto alla retificazione, non appena la gente l’ha vista ha cominciato a dire che non era possibile tenere i gatti lì, e che con le loro defecazioni e le loro urine avrebbero in qualche modo avvelenato la fonte. Robe da matti!

Ma la gente ha cominciato a dire che se i gatti fossero rimasti lì li avrebbero fatti sparire, anche con le maniere forti. Ce ne siamo andati, li abbiamo spostati. Non ce la sentivamo proprio di rischiare.

La delusione più grande è sapere che nelle mie zone, nonostante si parli di progresso e di evoluzione, la gente al contrario è ancora molto chiusa, per non dire crudele. Ogni essere vivente per noi è importante, quello che vogliamo far comprendere è che noi non siamo qui per rompere le scatole, ma per tutelare gli animali. Per creare, o almeno provarci, e realizzare un ambiente sereno, dove uomini e animali possano vivere in armonia.

 

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