Mario Monti è stato duramente criticato sia dai politici che dalla stampa tedesca, dopo aver rilasciato un’intervista allo Spiegel.
Angela Merkel ha fatto sapere che non condivide i timori di Monti sulla rottura dell’Eurozona ed invita ad avere una “maggiore calma” circa i dibattiti politici per trovare le risposte alla crisi.
Alexander Dobrindt, il segretario della CSU bavarese, parla addirittura di un “attentato alla democrazia“, perché “la brama di soldi dei contribuenti tedeschi spinge il signor Monti a un florilegio anti-democratico” e prosegue affermando che “il signor Monti ha bisogno, evidentemente, di una chiara risposta che noi tedeschi non saremo disposti ad abrogare la nostra democrazia per finanziare i debiti italiani“. La frase arriva in risposta all’affermazione di Monti, secondo il quale “se i governi si facessero vincolare del tutto dalle decisioni dei loro Parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra, allora una disintegrazione dell’Europa sarebbe più probabile di un’integrazione“.
L’intervista a Mario Monti non è piaciuta neanche al deputato liberale, Frank Scheffler, che ha affermato: “Monti vuole risolvere i suoi problemi a spese dei contribuenti tedeschi e li impacchetta in una lirica europea“. Della stessa opinione anche Rainer Bruederle, presidente dei liberali tedeschi, che ha dichiarato: “Bisogna fare attenzione a che l’Europa rimanga democraticamente legittimata“; così come Joachim Poss, vice capogruppo socialdemocratico, che ha affermato: “L’accettazione dell’euro ed il suo salvataggio sono rafforzati dai parlamenti nazionali e non indeboliti“.
