Tutti i nodi vengono al pettine e la verità viene sempre a galla, è proprio il caso di dirlo. Green Hill, canile-lager, divenuto ormai il simbolo della protesta di tanti attivisti che lottano contro la vivisezione, ha svelato quello che è il suo vero volto. Un ex dipendente di Green Hill ha consegnato una registrazione in cui un dipendente operaio parlava dei cani che dovevano essere soppressi perché inadatti alla sperimentazione.
Come spiegato da Sara D’Angelo, attivista storica del coordinamento Fermare Green Hill, esistono cani grandi e cani piccoli o comunque dei cani che non rispecchiano le caratteristiche richieste dalle case farmaceutiche.
Questi cani non hanno possibilità di sopravvivere.Dopo aver fatto in modo da fecondare le femmine , i nati “non idonei” sono poi effettivamente destinati alla morte. La registrazione recava le seguenti parole: “Si è meglio che li sopprimiamo adesso, altrimenti vanno nell’anagrafe canina. Insomma i cani che non sono idonei è meglio non registrarli affatto, così li si può uccidere in libertà”.
Il coordinamento ritiene che “questa è la prova che i cani vengono soppressi senza reali motivi sanitari”, cioè per gravi malattie. Un’attivista del coordinamento Fermare Green Hill è sicura della veridicità della telefonata e ha dichiarato che si tratta di una fonte attendibile, conosciuta personalmente ed ex dipendente di Green Hill. L’azienda di Montichiari respinge tutte le accuse, facendosi forte dell’archiviazione del fascicolo d’indagine della procura di Brescia. “Ha dimostrato che era tutto regolare”, spiegano da Montichiari.
Secondo Green Hill sarebbe falso anche un altro documento cartaceo, mostrato dal coordinamento Fermare Green Hill sul proprio sito e che riguarderebbe un elenco di animali da vendere ad aziende farmaceutiche e altri clienti di tutta Europa, specificando il debark (letteralmente impedire il latrato) e che vorrebbe dire che agli animali dovrebbero essere tagliate le corde vocali. Green Hill, ovviamente, nega.