Dopo le dichiarazioni di Renzo Bossi, figlio del Senatur, che ieri aveva ribadito l’assoluta estraneità ai fatti della sua famiglia alla vicenda dei soldi pubblici distratti dal tesoriere della Lega Nord Belsito, le intercettazioni del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri quantificano in oltre 200 mila euro le spese saldate dal tesoriere per i figli del leader del Carroccio. Dalle multe del trota alle feste in discoteca, dai finanziamenti della scuola fondata dalla moglie di Bossi al sindacato di Rosy Mauro, vicepresidente del Senato. I conti da pagare arrivavano sulla scrivania di Belsito, mentre il denaro veniva ripulito all’estero grazie al broker di fiducia di Belsito, Paolo Scala.
Le intercettazioni, sebbene non siano ancora state formalmente richieste dalle Procure interessate (Napoli, Milano e Reggio Calabria) coinvolgono tutta una serie di politici, sebbene l’unico ad essere sotto inchiesta rimanga Belsito, dalle cui registrazioni emergono anche piccoli ricatti che lo stesso tesoriere rivolgeva alla famiglia Bossi, avendo capito di averli in tasca grazie ai soldi distratti per le loro spese, tra quelle destinate a finanziare la formazione di Renzo Bossi che invano cercava la promozione scolastica.
Nadia Dagrada, 43 anni, dirigente amministrativa della Lega con una delega che riguardava il merchandising, ha confermato tutto, essendo colei che materialmente saldava i conti. La Dagrada era, per così dire, costretta ad inventarsi gadget della Lega di ogni tipo, per coprire le spese che arrivavano sulla sua scrivania. Multe, biglietti aerei, conti dei ristoranti e delle discoteche dei figli di Bossi, come la fattura dell’Old Fashion di Milano, la discoteca alla moda in cui Renzo Bossi invitò un migliaio di giovani elettori, facendo passare la festa come una sorta di propaganda elettorale. Per non parlare dei voli intercontinentali, come quello di Riccardo Bossi a Dubai, dove si disputava una gara di motoscafi off shore che lo stesso figlio del Senatur guidava.
La Dagrada ha confermato tutto al PM napoletano Woodcock, salvando solo lo stesso Umberto Bossi che, a suo dire, ignorava completamente la distrazione di soldi pubblici a favore della sua famiglia e del sindacato di Rosy Mauro.