Dal Paradiso agli abissi dell’inferno. Questa è stata la vita di una delle più grandi stelle che il mondo della musica abbia mai conosciuto. Parliamo di Whitney Houston, 48 anni, decine e decine di statuette vinte, con oltre 170 milioni di dischi venduti nel corso di una strabiliante carriera. La regina del Pop, “La Voce”, come era stata soprannominata, non ha retto al declino della sua fama ed è morta a soli 48 anni, stroncata dalla depressione e dalla droga che ne avevano contaminato, per sempre, la voce e la gioia di vivere. La morte della diva, che sta addolorando milioni di fan in tutto il mondo, avviene alla vigilia della consegna dei Grammy Awards, gli oscar della musica. Il suo corpo senza vita è stato trovato nella sua stanza d’albergo al quarto piano del Beverly Hilton hotel, a Beverly Hills, dove la cantante si trovava proprio per partecipare ad un evento collegato ai Grammy. A dare l’allarme sarebbe stato il suo compagno, il cantante Ray-J, mentre l’annuncio della morte è stato fatto dalla P.R. della Houston, Kristen Forster, che non ha però specificato le cause del decesso.
Whitney è stata dichiarata morta alle 15,55 ora locale (le due del mattino in Italia) diversi sforzi , vani, fatti per rianimarla. Il tenente della polizia di Beverly Hills, Mark Rosen, ha assicurato che sul cadavere “non ci sono segni evidenti di violenza”. Nata nel 1963, nipote di un’altra grandissima voce del panorama statunitense e mondiale come Dionne Worwik, Whitney viene riconosciuta come una delle cantanti più rappresentative e popolari di sempre. Il suo grandissimo successo discografico ha consentito l’apertura del mercato discografico alle cantanti di colore, che fino ad allora era stato oggetto di preclusione.
La cantante ha dominato le classifiche mondiali, in particolar modo la Billboard Hot 100, risucendo a piazzare ben sette singoli consecutivi alla numero uno e battendo il record di cinque appartenente a Diana Ross & The Supremes ed ai Beatles. Le sue vendite complessive di album, singoli e video è di 170 milioni di copie, riuscendo ad essere la quarta donna per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni di dischi certificati dalla RIAA. Attualmente detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo, insieme al compianto Michael Jackson. Nel 2008 il Guinness dei Primati ha dichiarato Whitney l’artista più premiata e popolare al mondo. La regina del Pop, inoltre, nella sua stratosferica carriera ha guadagnato 6 Grammy Awards e detiene la cifra record di ben 22 American Music Awards vinti. La rivista Rolling Stones l’ha posizionata al 34° posto della classifica di tutti i migliori cantanti di sempre.
Dopo il grande successo degli anni “80 e ’90, costellato da successi come “How Will I Know”, “One moment in time” “The Greatest love of all”, fino a “I Will Always Love You”, celebre colonna sonora del film da lei interpretato con Kevin Kostner, “The Bodyguard”, un lento declino caratterizzò il nuovo millennio. Dal burrascoso matrimonio con Bobbie Brown (1992-2006), da cui è nata nel 1993 la figlia Bobbi Kristina Houston Brown, condito da scandali, infedeltà, violenze domestiche alla causa legale che l’ha vista scontrarsi con il padre, nonché suo manager John Houston, che le aveva fatto causa per 100 milioni di dollari: la sentenza, a favore della cantante, arrivo’ nel 2004, un anno dopo la morte del padre.
Dopo la fine del matrimonio nel 2006, l’ingresso di Whitney in una clinica per disintossicarsi dalle droghe (cocaina, marijuana, crack e i più svariati psicofarmaci) dalle quali ormai dipendeva a causa di un’accentuata depressione. Lentamente sembrava essersi ripresa. Nel 2009 il ritorno sulla scena musicale con il nuovo album “I Look To You” che la riporta ai primi posti delle classifiche mondiali. Una nuova rinascita coronata dalla partecipazione allo show di Oprah Winfrey nella quale rivela di aver fatto uso di droghe ma di essere finalmente pulita. Ma poi l’ennesima discesa negli inferi; l’ennesimo centro di riabilitazione, l’ennesima lotta per la sopravvivenza. Emotiva più che altro. Negli ultimi giorni della sua vita, la cantante era tornata agli onori della cronaca per la sua “discussa” conversione all’Islam.
Messaggi di dolore e cordoglio, nel frattempo, giungono da tutto il mondo, dalle stelle delle musica a persone sconosciute che amavano la sua meravigliosa e potentissima voce. I commenti e i messaggi hanno invaso i social network. Il primo Vip ad affacciarsi su Twitter è stato Lenny Kravitz che ha scritto: “Whitney riposa in pace. Non ci sarà mai nessun altro come te”. Idem per Mariah Carey, altra grandissima voce del panorama internazionale di sempre (con la quale vinse l’Oscar come miglior colonna sonora del film “Il Principe d’Egitto” con la canzone “When you believe”, ndr) che ha scritto: “Ho il cuore rotto e in lacrime per la morte scioccante della mia amica. Non sarà mai dimenticata come una delle piu’ grandi voci di sempre sulla terra”. “Abbiamo perso un’altra leggenda. Amore e pregiere per la sua famiglia, ci mancherà”, asserisce invece Christina Aguilera.
Il mondo perde dunque così, per cause solo apparentemente sconosciute, una diva, una donna straordinaria e una voce meravigliosa. R.I.P. Whitney, “we will always love you”.
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