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Il termine più abusato del 2011 negli Stati Uniti è: occupazione

Il termine più abusato del 2011 negli Stati Uniti è: occupazione

Ha fatto sensazione in tutte le televisioni del mondo la reazione degli indignados newyorkesi, che hanno occupato Wall street e sono poi stati infine cacciati in malo modo dalla polizia, ma rimanendo sempre pronti a tornare e non demordere per una protesta che chiede che si smetta di affidare il destino di milioni di persone nelle mani di pochi operatori dell’alta finanza senza scrupoli. Secondo uno studio della Michigan Lake Superior State University la parola più abusata del 2011 riguarderebbe proprio loro ed è… occupazione.

Ovviamente all’inizio veniva usata nel suo giusto contesto, cioè per spiegare le azioni dei manifestanti che protestavano contro l’ineguaglianza sociale, tuttavia alla fine la parola è stata “abusata e maltrattata, si è arrivati a metterla dappertutto. Dai comizi sulla politica, alle barzellette dei comici e perfino nelle pubblicità per promuovere lo shopping natalizio” ha spiegato Grant Barnett di Palmdale, California. 

La parola che ha tenuto testa per parecchio tempo ad “occupazione” è stata invece “straordinario“, che secondo gli studenti che hanno condotto la ricerca verrebbe abusata specialmente nei commenti sulle manifestazioni sportive di ogni sorta, ma anche e specialmente nei talk show, come quelli condotti da celebri presentatori come Anderson Cooper e Martha Stewart.

Abbiamo stimato che in media nei talk show si utilizza la parola “incredibile” una volta ogni cinque minuti. Una cosa decisamente assurda, nonché deprimente per un ascoltatore intelligente, che vede definire dei capelli “incredibili” piuttosto che belli, rossi, biondi ricci o quant’altro. Insomma, non si definiscono delle scarpe sorprendenti, quanto belle o brutte…” ha spiegato la dottoressa Martha Waszak di Lansing, nel Michigan. 

La Michigan Lake Superior State University candida le parole più abusate e spiega come sostituirle con qualcosa di più elegante e piacevole nel discorso ormai dal lontano 1976, quando l’odiatissimo, quanto diffuso, “in questo momento particolare” venne bandito e sostituito con un più comodo ed efficiente “adesso“.

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