Oggi ne vendono di tutti i tipi: anti-acaro, anti-stress, anti-sudore, superconfortevoli, in lattice e con doghe in legno, ma anche di lana come quelli della nonna; insomma, si trovano materassi di ogni forma, tipo e per tutte le tasche, ma quanto è vecchia l’abitudine di farsi un materasso per l’essere umano?
Immaginate che le prime “case” in senso moderno del termine, cioè con 4 mura ed un tetto, sono nate meno di 10.000 anni fa al di fuori delle caverne, per cui sarebbe plausibile aspettarsi che l’invenzione dei materassi sia da collocare nello stesso periodo, ma gli studiosi ritenevano invece, dai precedenti ritrovamenti, che potesse collocarsi circa 25.000 anni fa.
Ieri, però, queste tesi sono state smentite, infatti Science ha pubblicato un articolo in cui viene riportata la scoperta di un team di archeologi sudafricani, i quali hanno trovato proprio in Sudafrica, nella caverna di Sibudu, un materasso preistorico. La sua composizione è insieme semplice, ma estremamente funzionale; infatti sarebbe stato composto con strati di foglie e steli di piante sapientemente scelti e posti in strati, che oltre ad ammorbidire il suolo degli ominidi che abitavano la grotta avevano anche la funzione di scacciare diversi tipi di insetti, fra cui le zanzare (venivano infatti usate piante con questa capacità del tutto naturale).
La stupefacente scoperta ha fatto quindi slittare la datazione del primo letto costruito da esseri umani ad oltre 77.000 anni fa. Il materasso, oltre ad essere anti-insetto, sarebbe stato perfettamente igienico e perfino profumato. Insomma, i nostri progenitori si trattavano bene. Secondo le analisi degli archeologi, lo stesso letto fungeva anche da tappeto. Alcuni hanno ipotizzato, quindi, che i letti di foglie fatti in alcune sepolture in epoche successive siano quindi dei letti utilizzati per un più comodo riposo del defunto nell’aldilà. Tradizione poi rimasta nell’utilizzo di cuscini nelle tombe degli antichi egizi e sumeri.