4. Montagne inviolate
Oggi chiunque (se lo possa permettere) può arrivare a pagare 50mila dollari per avere una guida Sherpa che possa condurlo sino alla cima della vetta più alta del mondo. Parliamo del Monte Everest, ovviamente, pieno di visitatori ogni anno, al punto che se riuscite a salire in cima correte davvero il rischio di non trovarvici da soli. E se il picco più scoraggiante del mondo è ormai una vetta alla portata dei personaggi del mondo Disney, allora ciò dovrebbe significare che ogni montagna altissima del nostro Pianeta è ormai stata calpestata da persone in cerca di gloria per vantarsi con gli amici su Facebook.
In realtà ci sono un sacco di montagne molto alte che rimangono inviolate per tutta una serie di motivi. La ragione principale è che, ci crediate o no, c’è un limite anche alla follia degli alpinisti più accaniti. Molte cime, infatti, sono così remote che un salvataggio di emergenza è del tutto fuori questione.
Inoltre, alcuni paesi, non consentono tali esplorazioni. Il Bhutan, per esempio, non consente agli alpinisti di scalare la montagna inviolata più alta del mondo, il Gangkar Puensum.
Il Tibet da solo ha 255 cime inviolate che sono alte almeno, o anche più, di 6000 metri, secondo l’International Mountaineering and Climbing Federation. Come riferimento, il Monte McKinley è la vetta più alta del Nord America, e la terzo più alta del mondo, con i suoi 6193.536 metri.