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Unipol-BNL, Berlusconi rinviato a giudizio: si apre il quarto processo per l’ex Premier

Unipol-BNL, Berlusconi rinviato a giudizio: si apre il quarto processo per l’ex Premier

L’ex Premier Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio dal Gup Maria Grazia Domanico per la vicenda relativa all’intercettazione Fassino-Consorte, legata alla tentata scalata di BNL da parte di Unipol. Dunque si tratta del quarto processo che si apre per l’ex Presidente del Consiglio.  Il procedimento a Silvio Berlusconi si aprirà davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano il prossimo 15 marzo. Gli altri tre processi in cui il Cavaliere è imputato sono quelli sul caso Mills, sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset e quello sulla vicenda Ruby, ribattezzato Rubygate.

Berlusconi ha spiegato al Gup di non ricordare di aver mai ascoltato il nastro con l’ intercettazione Fassino-Consorte, ”altrimenti me lo sarei ricordato”, ha dichiarato l’ex Premier. Sempre secondo infiltrazioni, Berlusconi ha anche fatto sapere di non essersi assopito la sera del 24 dicembre 2005, quando, secondo quanto riferito dall’accusa, gli imprenditori Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli si recarono ad Arcore per far ascoltare l’intercettazione, che poi venne pubblicata sul “Giornale” il 31 dicembre 2005. Uno degli indagati aveva invece raccontato che Berlusconi avesse ascoltato l’intercettazione.

L’ex Primo Ministro e’ imputato per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, perche’, stando alle accuse, sarebbe stato consapevole che l’intercettazione era stata trafugata quando esisteva solo come file agli atti dell’indagine sulla tentata scalata alla Bnl. Secondo il Gup, Berlusconi ascoltò quella conversazione e dimostro’ gratitudine verso i due imprenditori, acconsentendo che il fratello Paolo Berlusconi ”completasse il regalo ricevuto” pubblicando la notizia. Berlusconi non ha negato di aver ricevuto ad Arcore i due imprenditori, accompagnati a Villa San Martino dal fratello Paolo per fargli ascoltare, secondo l’accusa, il file audio dell’intercettazione, ribadendo ancora una volta di non aver mai sentito la conversazione al centro della vicenda. La difesa ha nel frattempo sollevato una serie di eccezioni, tra cui quella di competenza territoriale, chiedendo di mandare gli atti processuali a Monza.

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