È durata poche ore la tregua a Gaza, annunciata in concomitanza della visita del Premier egiziano Hisham Qandil al fine di consentirgli l’ingresso nell’enclave palestinese per esprimere solidarietà al governo di Hamas. Israele, infatti, ha ripreso i raid su Gaza, colpendo il nord della Striscia. La notizia è stata resa nota dal sito di al Arabiya che ha citato fonti della sicurezza.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva dapprima annunciato lo stop dei raid durante la visita del Premier egiziano nella Striscia. La radio militare ha riferito di attacchi che sono stati perpetrati nelle città di Ashqelon e Beer Sheva. Secondo quanto riferito dal premier egiziano Hisham Qandil durante una visita in uno degli ospedali della Striscia: “L’Egitto non risparmierà alcuno sforzo per raggiungere una tregua a Gaza. Gli attacchi sulla Striscia di Gaza sono un’aggressione.”
Tuttavia, anche Israele ha accusato il governo di Hamas di non aver rispettato la tregua, continuando a lanciare razzi nei confronti dello Stato ebraico. Nel corso della passata notte, l’aviazione di Israele ha effettuato almeno 130 raid su Gaza. Le vittime registrate al momento sarebbero 19, tra le quali ci sarebbero diversi bambini secondo le parole del portavoce dei servizi di emergenza di Hamas.
Le persone ferite risultano essere, invece, almeno 235. Dall’inizio della campagna militare i raid sono stati 466, secondo quanto riferito dalle forze offensive israeliane e che nel corso della notte sono stati sparati da Gaza 11 razzi. I colpi partiti dunque dalla Striscia sono stati 280, compresi due colpi giunti nei pressi di Tel Aviv. Gli israeliani rimasti uccisi sono 3.
Da stamattina, invece, i razzi sparati da Gaza hanno colpito diverse località nel Sud del Paese fra le quali ci sono Ashqelon ed Ashdod. Per il momento, per l’attacco di stamattina, non sono state segnalate vittime. Un portavoce militare, nel frattempo, ha precisato che Israele ha richiamato 16 mila riservisti, appartenenti alle unità di fanteria e del genio.