Tutto è cominciato verso le 6,13, quando c’è stata una scossa di terremoto che secondo i sismografi aveva il suo epicentro tra Avio, Ala e Malcesine, nei pressi di Verona. La scossa ha raggiunto la magnitudo 4.2 ed ha provocato parecchia preoccupazione, al punto che i vigili del fuoco sono stati assediati per tutta la mattinata, ed ancora adesso sono al lavoro per rassicurare le persone.
Le chiamate ai vigili del fuoco sono state oltre cento solo nella prima ora dopo il sisma, non ci sono stati danni né a persone né a cose, ma molti hanno ritenuto opportuno chiamare per capire cosa stava succedendo e se era meglio allontanarsi dalle proprio abitazioni. Desiderio legittimo, ma che sarebbe proprio l’ultima cosa da fare durante una più catastrofica emergenza, se infatti fosse stato un sisma come quello in Abruzzo di qualche anno fa le telefonate in cerca di rassicurazione avrebbero solo rallentato i soccorsi necessari a chi chiamava per una vera emergenza.
Dopo aver effettuato diversi sopralluoghi, le forze dell’ordine hanno confermato che nella zona intorno all’epicentro non ci sono danni, ma si attendono comunque accertamenti più dettagliati nei prossimi giorni. La zona di solito non è mai stata soggetta a particolari movimenti tellurici ed è quindi comprensibile la paura degli abitanti, i quali hanno imparato bene, come anche nel resto d’Italia, cosa possa provocare un terremoto come quello in Abruzzo. L’idea di case distrutte, ricordi di una vita perduti e tanti stenti persi nell’arco di pochi minuti in cui la terra trema ed il cielo guarda indifferente si è impressa a fuoco negli occhi di chi seguiva i notiziari e vedeva la desolazione dei paesi abbandonati e dell’Aquila ridotta a rovine.
Fortunatamente non è stato così per l’area fra Trento e Verona e tutti hanno potuto continuare la vita di sempre senza doversi più preoccupare. Secondo gli esperti la zona difficilmente verrà interessata nuovamente da terremoti di questa intensità, figurarsi di forza maggiore.