In Emilia Romagna – per l’esattezza, in provincia di Modena – tra le macerie del terremoto, sono stati trovati 19 cani rinchiusi al buio, in minuscole gabbie arrugginite ed in pessime condizioni: l’aria era irrespirabile e bollente, a causa del forte caldo di questi giorni. La scoperta del canile lager è avvenuta per merito di alcuni volontari dell’OIPA, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali.
La struttura si trova nei pressi di una cascina di Villafranca di Mirandola – frazione di uno dei paesi più colpiti dai sismi dei giorni scorsi – era un pollaio fatiscente con il tetto crollato in parte, in cui i cani erano costretti a vivere tra le feci e senza acqua. All’interno del pollaio, vi erano 12 cani di taglia piccola mentre all’esterno, in alcuni box, sono stati trovati 4 cani da caccia e 2 cani di taglia media. I cani presentano lesioni al muso ed uno di loro era, addirittura, legato ad una catena.
Il proprietario – un cacciatore – ha aggredito verbalmente i volontari, sostenendo che i cani era tenuti in maniera adeguata. L’OIPA ha, dunque, presentato un esposto al Corpo Forestale di Modena, chiedendo che si intervenisse urgentemente:
“Le condizioni di detenzione di questi cani sono indegne di un essere vivente. La situazione di emergenza data dal terremoto non può essere una giustificazione per chiudere gli occhi davanti ai soprusi e ai maltrattamenti ai danni degli animali, quindi stiamo offrendo alle Forze dell’Ordine il nostro supporto per aiutare gli animali in difficoltà e per perseguire gli eventuali illeciti ai loro danni“.
Queste le parole di Stefano Giovannini, delegato dell’OIPA di Modena, ancora in attesa dell’intervento delle Forze dell’Ordine.
Nelle zone terremotate, intanto, continuano gli interventi da parte dei volontari ed i sopralluoghi per mettere in luce maltrattamenti, che possono essere addirittura peggiorati con la situazione d’emergenza. Recente è stato, infatti, l’intervento per salvare due cani feriti, a causa del crollo di una stalla e dell’abbandono da parte del proprietario. Per uno dei due poveri cani non c’è stato nulla da fare, la spina dorsale era fratturata ed è stato necessario ricorrere all’eutanasia.