Ancora scosse di assestamento in Emilia, ma leggere ed appena avvertite dalla popolazione. Ieri notte, invece, era stata registrata un’altra scossa sismica di magnitudo 3.7 della scala Richter. Il desiderio è quello di poter tornare alla normalità, sperando che si provveda anche ad iniziare un lavoro di prevenzione, dopo i forti terremoti che hanno colpito queste zone.
Gli sfollati che vivono nelle tende sono circa 15 mila e, oltre a dover fare i conti con il sisma ed il dover ricominciare una nuova vita da zero, dovranno affrontare anche il caldo torrido che avanza. Un’ondata di caldo particolarmente forte è attesa, infatti, nelle zone emiliane colpite dal terremoto: 40 i gradi previsti per i prossimi giorni, che preoccupano notevolmente la popolazione già ampiamente provata.
Nella giornata di ieri, sono stati distribuiti dei condizionatori per cercare di rinfrescare un po’ i 28 campi di accoglienza, ma non sono ancora entrati in funzione. A quanto pare, infatti, occorre che la rete elettrica sia potenziata ed i tecnici sono già a lavoro per risolvere in fretta il problema.
Le scosse continuano ad essere monitorate, mentre Mirandola – in provincia di Modena – ha riaperto parte del suo centro storico per svolgervi il mercato rionale, così come alcune attività commerciali: un modo per cercare di tornare, lentamente, alla normalità.