“Sarkozy tentato dal si”, e di fianco una vignetta con il primo ministro che si scambia un anello con un compiaciuto “omosessuale”. Questo il titolo e la relativa foto notizia con cui apre oggi il famoso quotidiano di sinistra francese “Liberation”.
L’Eliseo non conferma e non smentisce la notizia, ma sembrerebbe proprio che Sarkozy avrebbe deciso per questo colpo ad effetto per l’imminente campagna presidenziale. Si alle unioni omosessuali. La notizia, seppur circola ancora solo come una indiscrezione, era in giro da qualche mese e sarebbe stata confermata da fonti molto vicine al Presidente.
Dopo aver “rubato” la Tobin tax sulle transazioni finanziarie , ora anche un’altra proposta cardine del programma elettorale della sinistra francese viene sottratta al candidato avversario per salire all’Eliseo, Francois Hollande.
La proposta, potrebbe sembrare un vero e proprio “azzardo”, visto che gli orientamenti transalpini di destra, da sempre si sono mostrati conservatrici a riguardo. Ma sondando bene il terreno, e prossimi al riscontro elettorale di quest’anno, le cose non stanno effettivamente così. Difatti, l’attuale Presidente Francese viene dato in netto svantaggio rispetto al suo avversario Hollande, quindi un colpo di teatro è quasi obbligatorio.
Inoltre, secondo gli ultimi sondaggi in materia elaborati dall’Ump, il partito politico di Sarkozy, addirittura il 40 per cento degli elettori di destra, avrebbero rivisto i loro orientamenti riguardo le unioni tra gli omosessuali. Gli unici ancora convinti del “no” alle unioni gay sarebbero solamente i più anziani.
Inutile dire, che la proposta, o meglio anche solo l’indiscrezione trapelata, sta già scatenando polemiche feroci nella destra conservatrice francese. Ma ormai la campagna elettorale sembra essere già iniziata, anche se le elezioni si svolgeranno solamente tra aprile e maggio prossimi. Infatti oltre le varie indiscrezioni sui programmi elettorali, L’Eliseo ha inoltre anche confermato che sarà insignita della Legione d’Onore francese la leader dell’opposizione birmana Aung Sang Suu Kyi.