Un raptus di follia causato con ogni probabilità da un esaurimento nervoso. Potrebbe essere questa la causa che ha spinto un soldato statunitense, uscito di notte da una base della provincia afghana di Kandahar, a fare strage di civili in due villaggi. Pare che il militare abbia iniziato ad aprire il fuoco intorno alle 3 di notte, circa le 6:30 italiane, sparando all’impazzata e colpendo civili in due distinti villaggi del distretto di Panjwai, Alokozai e Garrambai. La terribile vicenda è stata confermata dalla Nato.
Il governatore provinciale Tooryalai Weesa ha dichiarato che i morti sono 10 e i feriti 5, tra questi anche donne e bambini. Dopo aver compiuto la strage il soldato si è consegnato spontaneamente ai suoi commilitoni ed è stato arrestato. La sua identità non è ancora stata resa nota. La notizia di questa autentica tragedia giunge poche settimane dopo la notizia di alcuni soldati USA che avevano bruciato dei Corani, proprio nei giorni in cui la situazione, dopo diverse morti (anche di soldati americani), sembrava essersi calmata e tornata alla normalità.
L’incidente rischia ora di incrinare i già tesi rapporti tra le autorità politiche locali e le truppe militari straniere. Dalle fonti che trapelano sembra che l’uomo abbia avuto un esaurimento nervoso. L’Isaf ha espresso profondo cordoglio per le vittime e ha ammesso che ci sarà un’inchiesta congiunta tra le forze militari statunitensi e le autorità afghane, che hanno già condannato il fatto come “estremamente deplorevole”. Il distretto di Panjwai, ubicato a sud-ovest di Kandahar City, essendo luogo di nascita del movimento talebano, rappresenta uno dei punti in cui la guerra afghana è stata più feroce e intensa. La strage odierna si verifica poche settimane dopo la vicenda dei corani bruciati da militari Usa, proprio quando la pesante ondata di protesta, con diversi morti tra cui anche soldati americani, iniziava a calmarsi.