Si è parlato più volte di possibili violazioni di diritti umani o di crimini di guerra commessi dai militari statunitensi nelle recenti guerre in Iraq e in Afghanistan, e stavolta l’esercito degli Stati Uniti ha dovuto aprire un’inchiesta formale per appurare se i suoi soldati hanno effettivamente bruciato i cadaveri di quelli che sembrerebbero ribelli iracheni, come mostrerebbe la rivista “TMZ”, che è entrata in possesso di 41 foto, che, stando a quanto riferito loro, sarebbero state scattate nel 2004 a Fallujah. Due di queste immagini agghiaccianti mostrano un Marine americano che sembra versare benzina, o un qualche altro liquido infiammabile, sui resti di quelli che gli ufficiali pensano essere due rivoltosi, mentre in altre due foto si vedono i cadaveri in fiamme, e poi i resti carbonizzati.
In un’altra foto, si vede invece un Marine accovacciato vicino ad un cadavere che sembra volersi quasi mettere in posa per essere immortalato dalla fotocamera. Un’ultima immagine mostra un soldato che fruga nelle tasche dei pantaloni di uno di questi ribelli uccisi. La rivista “Tmz” ha spiegato di non aver pubblicato tutte le foto, perchè parecchie sono anche più cruente: in esse, ci sarebbero oltre una dozzina di cadaveri, alcuni dei quali coperti da mosche, mentre uno verrebbe addirittura sbranato da un cane. La rivista fa inoltre sapere di aver girato la scorsa settimana tutti questi documenti al Pentagono, che avrebbe risposto ufficialmente dicendo, appunto, che è stata avviata un’indagine all’interno del corpo dei Marine.
Il comando centrale statunitense, che si occupa delle operazioni militari in Medio Oriente, avrebbe inoltre voluto verificare se tali foto siano già state esaminate, ed ha concluso che non erano state ancora viste. Il direttore dell’Ufficio stampa del Dipartimento della Difesa, colonnello Steve Warren, ha spiegato a “Tmz” che nelle immagini si vedono soldati americani che violano il codice di giustizia militare, per il quale la profanazione dei cadaveri è un crimine che non prevede nessuna prescrizione, per cui, anche se ora i soldati sono dei normali cittadini, possono essere processati per esso e finire in prigione. Il colonello Warren ha comunque voluto precisare: “Le azioni che sono raffigurate in queste foto non sono in alcun modo rappresentative del servizio onorevole e professionale dei due milioni e mezzo di soldati che sono andati in guerra in Iraq ed Afghanistan nell’ultimo decennio”. Per vedere le foto- che, avvertiamo, sono assai impressionanti- clicca qui.