Ha inviato 5000 sms al fidanzato in soli 3 mesi da 15 schede telefoniche diverse e intestate tutte a lei o ad ignari familiari. Ma non solo. Ha anche falsificato un verbale di denuncia, ha compiuto incursioni nel pc dell’uomo dal suo computer e, più di tutto, aveva inventato l’esistenza di un fantomatico ex fidanzato per giustificare le minacce che arrivavano all’uomo, in modo da poterne scaricare la colpa. Sono questi gli elementi principali che hanno portato all’arresto di una donna di 33 anni con l’accusa di stalking, minacce, falso in atto pubblico commesso da privato. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta dal gip di Terni Pierluigi Panariello, su richiesta del sostituto procuratore Elisabetta Massini.
La vicenda è stata ricostruita dalla questura di Terni. La donna ha raccontato sin da principio ad un ragazzo con il quale si era fidanzata di essere perseguitata da un suo ex fidanzato, residente a Milano, un hacker, mostrando a lui una copia di una denuncia fatta da lei che si rivelerà poi essere stata falsificata. Nel giro di poco tempo anche il 30enne nuovo fidanzato ha iniziato a ricevere minacce di morte da un fantomatico uomo, attraverso messaggi sul cellulare e trovando spesso il suo appartamento a soqquadro.
Il giovane enormemente stressato e sul punto di perdere il lavoro per l’incapacità di reggere la drammatica situazione si è così deciso a sporgere denuncia alla polizia. La polizia postale, attraverso una serie di indagini condotte sia con mezzi tradizionali che informatici, ha così scoperto che in realtà non esisteva nessun ex fidanzato e che l’artefice delle minacce di morte al suo fidanzato era la stessa 33 enne, arrestata e trasferita in carcere.
Il 30enne è rimasto letteralmente sconvolto dalla verità, non riuscendo a credere a quanto gli veniva detto, ma alla fine ha dovuto arrendersi all’evidenza, ammettendo che sebbene la sua fidanzata fosse un po’ gelosa, ma mai avrebbe creduto che si spingesse fino a tanto, considerando anche il fatto che lui non le aveva mai dato modo di farle pensare che la tradisse.