Franco Nicoli Cristiani, esponente del Pdl e vicepresidente della Regione Lombardia, è stato arrestato stamattina, alle prime luci dell’alba, nella sua casa di Mompiano. La procura di Brescia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell’ambito di un’inchiesta per una presunta tangente di circa 100.000 euro. Le indagini, coordinate dai Pm Silvia Bonardi e Carla Canaia, sono iniziate circa 8 mesi fa, portando al sequestro di alcuni cantieri della Bre-Be-Mi, ovvero l’autostrada che collega Brescia, Bergamo e Milano.
Fondamentali nel corso delle indagini le intercettazioni telefoniche che hanno condotto all’arresto non solo di Cristiani, ma anche di altre 8 persone, fra cui: il coordinatore degli staff dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambiente) Giuseppe Rotondaro. I reati contestati sono traffico organizzato di rifiuti illeciti e corruzione. Oltre agli arresti, che hanno dunque coinvolto imprenditori e politici, numerosi sono stati anche i sequestri. Sequestrata in provincia di Cremona la Cappella Cantone, destinata ad essere una discarica di amianto, l’impianto di trattamento dei rifiuti di Calcinate (Bergamo), oltre a due cantieri della nuova autostrada a Cassano d’Adda e Fara Olivana Con Sola.
Il leghista Davide Boni, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, si è espresso stamane in relazione all’arresto di Cristiani, profondamente colpito dalla notizia: “Sono rimasto profondamente colpito dalla notizia della custodia cautelare: ho piena fiducia nell’operato della magistratura e confido nel fatto che il vicepresidente Nicoli sappia dimostrare l’estraneità ai fatti contestati”. Queste le parole di Boni che ha appreso la notizia dell’arresto direttamente dalla stampa, dal momento che in Presidenza non è giunta alcuna comunicazione ufficiale.