La Scozia potrebbe essere indipendente già dal 2014. Se il referendum dirà sì alla separazione Londra potrebbe perdere un’altra sua gemma dopo aver perso al Repubblica d’Irlanda. Lunedì il premier britannico, David Cameron, con il primo ministro scozzese Alex Salmond, ha firmato l’accordo per consentire la consultazione, prevista probabilmente per l’autunno del 2014. Cameron ha dichiarato che questo referendum:
“Spiana la strada alla risoluzione della più grande domanda: una Scozia separata o un Regno Unito? Io sosterrò pienamente il nostro Regno Unito, ma ora tocca alla gente della Scozia prendere questa storica decisione. Il futuro vero e proprio della Scozia dipenderà dal loro verdetto. Questo accordo consegna il referendum alla gente”.
Al momento, il governo di Edimburgo gode di un’autonomia amministrativa simile, anche se più estesa, a quella delle Regioni a statuto speciale del nostro Paese. A Londra, infatti, rimane solo la politica estera e la politica di difesa. Tutto il resto, giustizia e polizia incluse, sono gestite in modo autonomo dalla Scozia. La ripresa del nazionalismo scozzese risale al 1989, quando Margareth Thatcher introdusse la Community Charge, una tassa che ogni cittadino adulto doveva pagare, in pratica, solo per il fatto di esistere. Questo balzello fu introdotto in Scozia con un anno di anticipo rispetto al resto del Regno Unito, provocando forti proteste nei confronti di Londra.
Con un referendum del ’97, la Scozia chiese più poteri per Edimburgo, poteri che arrivarono, nel ’98, con lo Scotland Act che, dal ’99, regola i rapporti tra la Scozia e il governo del Regno Unito Il parlamento britannico ha concesso al parlamento scozzese, 24 mesi per convocare la consultazione. Potranno votare i maggiori di 16 anni. Il secondo quesito che voleva Edimburgo: una “devoluzione dei poteri”, cioè un decentramento amministrativo in subordine alla secessione, è stato invece bocciato.
Il referendum chiederà “o con Londra o da soli”, anche se all’interno del Commonwealth e con un Capo di Stato proveniente comunque da Buckingham Palace, come sancito dall’Atto d’Unione del 1707. Il 2014 rappresenta una data particolarmente simbolica per i nazionalisti scozzesi: saranno infatti 700 anni dalla battaglia di Bannockburn, durante la prima guerra di indipendenza scozzese: un successo che consentì la temporanea restaurazione dell’indipendenza e la nomina di Robert Bruce a re di Scozia.