La vicenda si è svolta a Roca, località del comune di Melendugno, in provincia di Lecce, dove i bambini si sono ritrovati cartelli che vietano loro di giocare in strada. I bambini però hanno avviato una sorta di protesta contro questo divieto, dove si sono “attaccati” ai telefonini. Portando in piazza uno striscione con su scritto: “Criticate tanto la nostra generazione ma ci avete tolto il pallone“.
Le motivazioni del divieto sono cominciate quando alcuni residenti hanno protestato per i troppi rumori molesti e stanchi delle sfide al calcetto in piazza hanno chiesto al Comune di prendere provvedimenti. Il Comune ha poi accolto le rimostranze dei residenti apponendo il suddetto divieto sulla piazza della località. Bambini intelligenti hanno però dimostrato come questa società critichi il loro forsennato attaccamento agli apparecchi elettronici ma non si fa scrupolo di vietare loro momenti di socialità. Il messaggio dello striscione racchiudi infatti il disappunto di questi bambini che si sentiranno sicuramente dire spesso che i cellulari gli andrebbero tolti, di adulti nostalgici delle loro serate con amici a bazzicare con il pallone in giro. Per una volta che questa pratica non fosse desueta cosa facciamo? Gli vietiamo il pallone!
Il Sindaco Maurizio Cisternino ha voluto incontrare i suoi giovani concittadini per spiegare loro le motivazioni di questo divieto. Oltre al disturbo della quiete sembra che la piazza abbia da poco subito dei nuovi lavori e che quindi quello che prima era concesso, ora è vietato onde evitare che venga nuovamente danneggiata. Però il Sindaco è stato magnanimo e da buon politico ha sfoderato loro la promessa di individuare un altro luogo dove potranno continuare liberamente le loro interminabili sfide di pallone. Noi comunque pensiamo che alla fine è giusto così, che va bene i bambini di oggi dovrebbero socializzare di più ma quando ci vanno di mezzo beni pubblici e tranquillità di altre persone è giusto porre dei divieti in quei luoghi.
Speriamo dunque che la promessa del Sindaco venga mantenuta e che in casi analoghi da altre zone d’Italia si cerchi sempre un punto d’incontro per la socialità dei giovani che oggi come non mai hanno bisogno di questo tipo di esperienze per la loro crescita personale. Giusta comunque anche il modo di protestare, tanto intelligente da attirare le attenzioni della politica locale che ha preso l’impegno di risolvere, un ottimo esempio di come si dovrebbe protestare contro le ingiustizie. Se anche i grandi prendessero esempio…