Allontanamento volontario, incidente, oppure omicidio? A due mesi dalla scomparsa di Roberta Ragusa, è ancora buio pesto da parte degli investigatori circa i motivi dietro la sparizione della donna di 44 anni, residente a Gello, frazione di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, che nella notte tra il 13 e il 14 gennaio ha abbandonato la propria abitazione senza lasciare traccia. Il timore da parte degli inquirenti è che possa figurasi un nuovo caso Melania Rea, tanto che la Procura di Pisa ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, mentre le ricerche proseguono senza sosta.
Ombre inquietanti si allungano infatti sulla vita di Roberta, o almeno questo è quanto emerge dai racconti fatti dalla stessa donna ad alcune amiche, che hanno poi riportato il tutto agli inquirenti: un matrimonio ormai alla deriva, tanto che la donna avrebbe scoperto anche una relazione extraconiugale del marito con la sua giovane segretaria di 28 anni, Sara Calzolaio. Ma Antonio Ragusa offre una versione completamente differente, facendo il ritratto di una normale famiglia alle prese con i problemi della vita di tutti i giorni, ma senza particolari tensioni. Una vicenda le cui premesse ricordano in maniera inquietante quelle di Melania Rea e Salvatore Parolisi, ed ecco perché dopo due mesi di vane ricerche, si rafforza il sospetto che l’allontanamento da casa di Roberta possa non essere volontario.
Inizialmente l’ipotesi avanzata dagli investigatori era proprio quella dell’allontanamento, ma le testimonianze raccolte in questi mesi parlano di una donna troppo affezionata ai propri figli, una bambina di dieci anni e un ragazzino di quindici, da pensare di abbandonare la sua famiglia così all’improvviso, senza fornire alcuna spiegazione o avvertire almeno loro. Le indagini proseguono senza sosta: i carabinieri del Ris hanno esaminato l’abitazione e le automobili della donna, un magazzino e l’autoscuola di famiglia, alla ricerca di tracce scientifiche che possano far luce su questa misteriosa scomparsa. Il marito di Roberta è stato iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto a seguito delle ispezioni.