Sanità e proteste a Napoli per il blocco della legge regionale sul registro dei tumori, che era stata approvata all’unanimità da 60 consiglieri regionali della Campania. Nessuno dei 60 consiglieri che ha approvato la legge alla unanimità ha rilasciato dichiarazioni di una qualche critica del provvedimento, solo i cittadini e i movimenti sociale si stanno muovendo per impedire quello che sta succedendo in Campania.
Visto che i rifiuti tossici e la questione spazzatura sono temi molto delicati, probabilmente i dati che emergeranno fanno paura, ma questo rende in realtà ancora più urgente fare una legge per la tracciabilità dei rifitui tossici e industriali.
Tra le critiche mosse al governo, anche il fatto che il decreto Balduzzi ha obbligato le Regioni ad utilizzare farmaci innovativi e costosi per curare il cancro, ma non c’è la stessa attenzione nell’obbligare le case farmaceutiche e gli ospedali a verificare la reale efficacia di questi famaci.
Lunedì 17 quindi, molti cittadini napoletani hanno occupato la zona ospedaliera, dal Pascale al Cardarelli, formando una catena per chiedere il registro tumori e per opporsi ad alta voce all’alleanza tra Stato e camorra.
Secondo il quotidiano Il Mattino il governatore della Campania Stefano Caldoro avrebbe approvato un decreto presidenziale per istituire il registro tumori, aggirando il blocco del governo Monti.
Il tasso di mortalità maschile per tumore al fegato in provincia di Napoli negli anni 90 era pari al 22,1% e del 22,3% a Caserta, livelli poi cresciuti fino al 38% e al 26,4% negli anni 2003-2008.
Era giugno quando il consiglio regionale approvò all’unanimità il registro tumori per la regione Campania, comunque dopo il resto del Paese, per garantire la creazione di un registro che potesse mettere in rete i dati sull’incidenza delle patologie tumorali per tutta la regione, non coprendo solo i 40 comuni sinora raggiunti.
Un provvedimento reso ancora più urgente dalla presenza di roghi tossici in giro, topi e scarafaggi per la strada, cassonetti in fumo… I tumori ai polmoni, alle mammelle e al fegato sono aumentati in Campania e nel napoletano, fino al 47%. Ecco perchè è così importante avere un registro dei tumori.