Sono ben 2.059 i nomi di evasori fiscali che dall’inizio della crisi economica sono corsi a depositare i propri conti in Svizzera. Tra questi, ci sarebbero anche dei volti noti di importanti uomini d’affari, due ex ministri conservatori e un consigliere del premier Antonis Samaras. Questo è il contenuto di una lista resa pubblica dal mensile Hot Doc. Considerata alquanto imbarazzante, per sopraddetta lista Costas Vaxevanis rischia ora il carcere, essendo accusato di violazione della privacy.
La corte distrettuale ha emesso un mandato d’arresto per il giornalista investigativo responsabile di aver reso pubblico il misterioso documento trasmesso nel 2010 al governo greco dall’allora ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde e che ora, a detta di Atene, sembra essere sparito.
Prima del suo arresto Vaxevanis ha lanciato un ultimo messaggio su Twitter, nel quale ha scritto: “Stanno entrando ora in casa con un procuratore, mi arrestano. Diffondete la notizia”. In un’intervista concessa, invece, su internet, dopo che era stato reso noto il mandato di arresto emesso nei suoi confronti, il giornalista ha precisato, in maniera pungente: “Invece di arrestare gli evasori e i ministri che hanno avuto in mano la lista, cercano di arrestare la verità e la libertà di stampa.”
Alcuni giorni fa il Governo di Samaras ha richiesto una copia della lista, nell’ambito dell’inchiesta sulle rivelazioni di un ex dipendente della banca svizzera Hsbc. Sebbene la polizia fosse in possesso dei dati incriminati già dallo scorso 2 ottobre, il Ministero delle Finanze per molto tempo non li ha ritenuti validi perché erano stati procurati in maniera illegale dalla fonte originale, in una sorta di spionaggio industriale. Tuttavia, l’irritazione crescente dell’opinione pubblica ha convinto il titolare del dicastero, Yannis Sturnaras, a fare marcia indietro. In ogni caso, le autorità greche hanno le autorità greche non hanno ancora confermato se la lista di Hot Doc sia effettivamente quella consegnata dal direttore del Fondo monetario Internazionale a quello che era il ministro delle Finanze greco Giorgios Papacostantinou.
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