I dipendenti delle Province e delle Città metropolitane incroceranno le braccia il prossimo 6 ottobre: i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno infatti proclamato uno sciopero nazionale per l’intera giornata di tutto il personale. La mobilitazione d’altra parte era cominciata già da qualche tempo a questa parte, dopo la denuncia dei sindacati di una “situazione di estrema difficoltà” cui era seguita la richiesta per “consentire l’erogazione dei servizi fondamentali e tutelare i diritti dei lavoratori”.
Il tentativo di conciliazione dello scorso 4 agosto presso il Ministero del lavoro non ha offerto i risultati sperati e dopo il suo fallimento è stato annunciato lo sciopero per province e città metropolitane per il giorno 6 ottobre 2017 per l’intera giornata o turno di lavoro.
S prevede il caos, ma il Ministero conferma che quanto meno “saranno assicurati i servizi minimi essenziali” attraverso “l’erogazione delle prestazioni indispensabili individuate dai contratti collettivi di lavoro”.
Il monito da parte di Cgil, Cisl e Uil era arrivato attraverso una nota congiunta che rimarcava “la crisi drammatica in cui versano province e città metropolitane” sia la “dimostrazione chiara di quanto abbiano inciso negativamente le scellerate scelte politiche adottate in questi anni che hanno condotto al collasso queste istituzioni”.
Una delle situazioni più critiche si registra nella città metropolitana di Milano che si trova nell’impossibilità concreta di chiudere il bilancio a causa dei “ prelievi insostenibili”. E dopo il fallimento del piano di conciliazione, arriva lo sciopero del 6 ottobre: e già si prevede una giornata di caos.