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Protesta dei camerieri, occupato il ristorante a Palazzo Madama

Protesta dei camerieri, occupato il ristorante a Palazzo Madama

Una protesta clamorosa che arriva fin dentro il Parlamento. Come? Riguarda uno dei servizi a disposizione dei senatori, il ristorante di Palazzo Madama è tutt’ora sotto occupazione da parte di una trentina di dipendenti, che hanno deciso di compiere questa protesta per via delle nove lettere di licenziamento arrivate a sei camerieri, due cuochi ed uno degli addetti alla tabaccheria, recapitate dalla Gemez Cusine, la società appaltatrice dei servizi ristorativi del senato.

Quest’ultima sostiene di non averne colpa e che non può mantenere l’attuale personale in contemporanea al drastico calo di consumatori che si è verificato negli ultimi mesi, ma i lavoratori non ci stanno e replicano: “non ci muoviamo di qui fino a che non avremo una risposta seria. Abbiamo avvertito il presidente Schifani ed i questori.”

Il picchetto di un ristorante non sarebbe normalmente un evento capace di attirare tanta notorietà, ma se quel picchetto è a Palazzo Madama… immediatamente i giornali, le televisioni ed i social network si scatenano riportando interviste ed immagini in diretta dell’evento.

I problemi sono iniziati in seguito all’attacco ai prezzi del ristorante, ritenuti troppo bassi, se non irrisori, che ha costretto la Gemeaz Cusine ad aumentarli, talora drasticamente, ma questo ha provocato un progressivo e costante ridursi dei coperti a pranzo ed cena, che adesso si traduce in questa riduzione del personale. Per fare un esempio si è passato dai prezzi di un’ filetto di orata in crosta di patate a soli 5,23 euro oppure un carpaccio di filetto in salsa al limone a soli 2,76 euro… ai prezzi non troppo competitivi di una bistecca di manzo a 17 euro e (prima di essere tolte a causa dell’assenza di ordinazioni) un filetto alla tagliata di tonno che arrivava a ben 25 euro!

Sembra però che l’occupazione avrà vita breve, la vicinanza con le stanze del potere avrà almeno qualche piccolo vantaggio burocratico insomma! Per cui i vertici di Palazzo Madama hanno contattato il direttore commerciale della Gamez per trovare quanto prima un accordo, anche se momentaneo. Per cui in serata il ristorante riaprirà come di consueto alle 19,30, ma “solo perché l’assemblea sindacale è terminata, per cui se non ci verranno date risposte convincenti potremo riprendere immediatamente” ha detto uno dei dipendenti.

La Gamez ha al momento chiesto una rescissione consensuale del contratto con il senato, chiedendo anche la cassa integrazione, ma la Cgil e la Cisl, i sindacati che seguono la vicenda hanno negato il loro consenso al riguardo. I rappresentanti sindacali sostengono che le trattative sono finalmente iniziate con la Gamez, ma “ il destino degli impiegato e le loro legittime esigenze sono al momento ancora in sospeso”.

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