Minacce di morte nel corso di un processo. Questo è quanto accaduto a Palermo questa mattina in Tribunale dove, nel corso del procedimento contro il deputato regionale del PD Gaspare Vitrano, mentre il superteste dell’inchiesta, nonchè grande accusatore di Vitrano, stava deponendo da circa un’ora interrogato dal Pubblico Ministero Maurizio Agnello, proprio quest’ultimo si è accorto che sulla sedia accanto alla sua c’era una lettera. Una lettera contenente minacce.
La lettera recitava inizialmente le seguenti parole: “Ingegnere Piergiorgio Ingrassia, pm Maurizio Agnello vi siete fatti pubblicità sulle spalle di un uomo che ha l’unica colpa di avere aiutato tutto e tutti, ricordate oggi e sempre che a Misilmeri c’è gente che per l’onorevole Vitrano si farebbe ammazzare, che per Vitrano è capace di ammazzare”. Il procedimento è stato immediatamente sospeso e la lettera sequestrata. Ricordiamo che Vitrano è accusato di avere intascato mazzette per le concessioni legate agli impianti di energia alternativa. “Questo episodio mi danneggia e mi mette in cattiva luce. Non penso proprio che ci sia qualcuno a Misilmeri pronto a uccidere per me. Penso che ci sia qualcuno che lavora per turbare la serenità del processo. Di sicuro chi ha fatto questo è un mio nemico, tra l’altro con connotazione di stampo mafioso” ha riferito lo stesso Vitrano, dopo la notizia della lettera intimidatoria al magistrato titolare dell’inchiesta nella quale è indagato per concussione.
“Faremo un esposto per sapere chi ha aperto l’aula questa mattina, chi ha fatto le pulizie, se era attivo il servizio di videoregistrazione, chi ha le chiavi dell’aula. Vogliamo andare fino in fondo perchè questo fatto ci danneggia molto” ha dichiarato nel frattempo Vincenzo Lo Re, legale di Vitrano. Un gruppo di magistrati della Procura di Palermo ha espresso solidarietà nei confronti di Agnello, così come anche il Procuratore aggiunto Leonardo Agueci che, alla ripresa dell’udienza, ha sottolineato “la gravità del fatto”, osservando che “chi ha lasciato quella lettera sappia che quell’azione è rivolta non solo a Maurizio Agnello ma a tutta la Procura”.